Bonificare subito una serie di cave dismesse dove sono presenti fibre di amianto, situate nel versante lucano del Parco Nazionale del Pollino, e precisamente nei territori dei Comuni di Castelluccio Inferiore, Chiaromonte, Latronico e Viggianello. È questa l’intenzione del Dipartimento Ambiente della Regione, che a questo scopo intende utilizzare le risorse, pari a 2.312.405,54 euro, già assegnate alla Regione Basilicata per l’attuazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti cosiddetti “orfani” cioè quei siti che sono potenzialmente contaminati ma per i quali non è stato individuato il soggetto responsabile sul quale gravano gli obblighi di bonifica e di ripristino ambientale.
Un decreto del Ministero dell’Ambiente, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio scorso, imponeva alle Regioni di individuare i siti orfani per i quali gli interventi risultano prioritari in riferimento al rischio ambientale e sanitario connesso. E l’assessore all’Ambiente Gianni Rosa aveva scritto ai sindaci chiedendo loro di indicare eventuali siti “orfani” da inserire in questo elenco.
“Le segnalazioni arrivate da alcuni Comuni – spiega Rosa – riguardano casi che non rientrano nella tipologia indicata dal Ministero. Abbiamo quindi deciso di impiegare le risorse, peraltro esigue, che ci sono state assegnate per affrontare e risolvere un’emergenza, quella del cosiddetto amianto naturale presente in 17 cave utilizzate in passato dall’ex Ilva di Taranto, dove si prevedono interventi volti alla ricomposizione morfologica e rinaturalizzazione mediante tecniche di ingegneria naturalistica, al fine di ridurre la contaminazione da minerali di amianto nel particolato atmosferico. Una necessità che emerge dai risultati pregressi del monitoraggio ambientale ed epidemiologico e dagli screening sanitari già svolti nella stessa area”.
“I nostri uffici – aggiunge l’assessore – siti orfani’, in quanto sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a quantificare il costo degli interventi anche in altri siti, in cui le condizioni ambientali attuali e le pregresse attività industriali, a volte operate anche da aziende di Stato, richiedono urgenti attività di bonifica. Per ora avviamo questo intervento utile ed atteso, per accrescere la qualità ambientale dell’area del Pollino e tutelare la salute dei cittadini. Un intervento – conclude Rosa – che si inserisce a pieno titolo in una rinnovata politica di tutela ambientale che per il governo regionale è fatta di azioni concrete e di una attenzione continua alla tutela del nostro territorio”.