“L’ex terrorista Cesare Battisti rischia l’espulsione dal Brasile a causa di una condanna per uso di documenti e timbri falsi sul proprio passaporto. Battisti appartenne al gruppo terrorista Proletari armati per il comunismo, e nel nostro Paese è stato condannato all’ergastolo, con sentenze definitive, per quattro omicidi avvenuti tra il 1978 e il 1979.
L’Italia chiese al Brasile l’estradizione di Cesare Battisti, pratica che purtroppo non ebbe fortuna e il cui rigetto da parte di Brasilia indignò l’opinione pubblica italiana, anche per le motivazioni: si parlò di “fondato timore di persecuzione del Battisti per le sue idee politiche”, come se l’Italia fosse un Paese dittatoriale.
Chiediamo quindi se il governo si sia attivato per garantire che Battisti, nel caso in cui venisse espulso dal Brasile, venga assicurato alla giustizia italiana per scontare la sua pena”.
E’ quanto dichiarato oggi alla Camera da Fabio Rampelli, vicepresidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, durante il Question Time al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.
Alla risposta del ministro, secondo cui “nel caso in cui il Battisti dovesse essere espulso dal Brasile verso l’Italia, il procuratore generale presso la corte d’appello di Milano provvederà immediatamente a dare esecuzione alla pena”, Rampelli si è augurato che ciò possa avverarsi, perché “c’è una grande domanda di giustizia in Italia, riguardo agli anni di piombo. Troppi omicidi, troppi delitti, troppi lutti non hanno avuto risposta. Se non si riesce a dare giustizia, non si riesce nemmeno a pacificare”.
Roma, 24 luglio 2013