“Ricordo a me stesso che la Camera dei Deputati ha una sua solennità, abitiamo un luogo importante e se a qualcuno pungesse vaghezza di andare a rileggersi i verbali della prima seduta del 1918 c’è da farsi scorrere i brividi dietro la schiena. Quel giorno erano presenti gli invalidi di guerra, divampava il nostro tricolore, sprizzava senso di patria e vi era grande partecipazione di tutti nel momento in cui l’Italia rigenerava il proprio spirito unitario.
Tale premessa per dire che noi in questi anni cercheremo di sensibilizzare l’attuale presidente della Camera per ricordargli che non possiamo solo svilire quest’Aula parlando di numeri come se stessimo facendo una sterile conta della spesa, ma dobbiamo trasformare Montecitorio in un palazzo dove tutto funzioni alla perfezione perché è l’unico modo per rendere credibili le battaglie che tutti noi facciamo qui dentro – così il vicepresidente della Camera e deputato di Fdi Fabio Rampelli, intervenendo in aula sulla discussione del Bilancio interno della Camera.
Se alla Camera ci sono ancora sprechi e privilegi, personale a tempo determinato, sperequato e con contratti avvilenti, ‘lavoratori fantasma’ che in altri contesti si chiamerebbero lavoratori in nero come possiamo essere credibili fuori da qui, magari per contrastare il precariato?
Cito il paradosso dei paradossi: poche ore fa è stato approvato il DL Dignità, ora legge, che non elimina il precariato ma taglia i precari e i primi licenziati li abbiamo alla Camera, nella tana del lupo, dove 21 persone con contratti da barman in scadenza il 21 luglio scorso non sono stati rinnovati.
Se non siamo in grado di effettuare concorsi per assumere figure oggi mancanti, e indispensabili a tutti noi per svolgere nei diversi settori un’attività di eccellenza al servizio dello Stato, allora non siamo credibili – prosegue Rampelli. E non lo saremo se non riuscissimo a valorizzare e tutelare le bellezze architettoniche di questo monumentale edificio, e ritengo un grande errore dismettere le opere d’arte all’interno di Montecitorio per darle in gestione ai musei. Perché non realizzare, invece, una ‘Fondazione Montecitorio’ che tragga anche profitto da una serie di attività senza pesare sui cittadini italiani? Se non riusciamo a far conciliare risparmi ed efficienza tanto vale trasformare la Camera, con una proposta di legge, in un consiglio di amministrazione. Dobbiamo invece superare la sfida su trasparenza ed efficienza perché noi siamo qui per lavorare e servire il Popolo Italiano. Se non siamo capaci di custodire quello che abbiamo nelle nostre mani, anche se protempore, significa che non siamo capaci di conservare la democrazia” – conclude Fabio Rampelli vicepresidente della Camera”.