“La Camera dei deputati non è solo il palazzo della politica ma è un monumento nazionale e come tale noi abbiamo il dovere di salvaguardarlo e valorizzarlo. Non m’interessa sapere quanti risparmi, ma non si può risparmiare sull’arte e la bellezza. I cittadini ci giudicano anche su questo è quindi dobbiamo tirare fuori i soldi per restaurare a regola d’arte, riqualificare questo edificio storico, modernizzare le strutture con l’immissione delle nuove tecnologie senza violentarlo, come troppo spesso avviene.
I visitatori di Montecitorio sono 1/4 di coloro che accedono alla Casa Bianca e la metà di coloro che visitano il Quirinale.
Alla faccia del ‘palazzo di vetro aperto ai cittadini’. Il numero dei visitatori deve moltiplicarsi”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo in aula sulla discussione del Bilancio della Camera.
Sdoganando l’espressione “i risparmi di Maria Calzetta” per criticare le scelte di austerità che colpiscono il patrimonio monumentale. Per evocare la solennità dei luoghi, Rampelli ha letto il resoconto della prima seduta che si svolse nell’aula Basile, quella in uso ora, il 20 novembre del 1918, giorno nel quale si svolsero anche le comunicazioni del Governo sulla vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale.
“Un doppio anniversario che – ha detto Rampelli – mi auguro la presidenza sappia degnamente valorizzare”.
Invece, ha osservato il vicepresidente, “ci ritroviamo in una drammatica situazione di carenza di personale, di concorsi bloccati, di patrimonio artistico e culturale in via di dismissione. Dobbiamo registrare situazioni di incuria se non addirittura di evidente degrado che ci impongono un cambio di rotta, come per esempio il parcheggio destinato ai deputati, chiuso per futili motivi a causa della furia dell’antipolitica e oggi ridotto a una piazzola circondata da transenne inguardabili”.
“Si chiamino a raccolta giovani architetti e si bandisca un concorso di idee e progetti per la riqualificazione e l’uso dell’area come accadde nel 1967.
Se l’obiettivo unico resta quello del taglio lineare delle spese si vada fino in fondo e si trasformi il Parlamento in un Cda, organo ideale per trattare solo questioni amministrative”.
“Il Movimento 5 stelle che ha conquistato governo del Paese e la guida della Camera sull’onda dell’antipolitica, oggi si trova, con il presidente Fico, di fronte a questa scelta: come tutelare questo Palazzo di cui siamo custodi e promuovere la nostra attività parlamentare, coniugando efficienza, salvaguardia e risparmio. Se l’esempio non parte da qui, se le cose non funzionano a regola d’arte qui, perché i cittadini dovrebbero fidarsi delle nostre leggi e di come governiamo lo Stato?”.