“A dieci mesi dal referendum con il quale il Regno Unito ha deciso di uscire dall’Ue, nessun segnale di allarme rispetto alla tenuta della coesione europea si è palesato. Il gotha dell’Unione continua a occuparsi del raggio di curvatura dei cetrioli, della lunghezza delle zucchine o del diametro delle vongole, nessuna difesa dalla concorrenza sleale dei prodotti ortofrutticoli del Marocco, dalle olive turche dal dumping cinese e indiano.
Nessuna promozione del “made in”, nessun asse strutturale per prevenire i disastri sismici, nessun investimento su cultura, patrimonio artistico e archeologico, ma solo Bolkestein, Dublino, Basilea, Maastricht, vincoli, laccioli, procedure d’infrazione… per non parlare dei progetti egemonici di singoli Stati nazionali a discapito di altri (ogni riferimento all’attacco aereo francese in Libia è voluto). La Brexit ha un senso solo se da essa prende forma la rifondazione dell’Europa”.
È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli intervenendo in aula sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni in vista del Consiglio europeo straordinario del 29 aprile 2017