“Dalla tenebre dei numeri delle società di calcio (basti pensare che i sette top team della serie A hanno, secondo un recente studio pubblicato su Calcio e Finanza, oltre 3,3 miliardi di indebitamento lordo) più che una riforma ci si attende un vero risanamento, che rilanci la passione che ruota intorno a questo sport, ma che dia garanzie alle migliaia di persone che lavorano anche nell’indotto, ha affermato Paolo Marcheschi, senatore e responsabile Dipartimento Sport di Fratelli d’Italia.
Comprendo le preoccupazioni delle più importanti società e delle varie componenti del calcio, ma vorrei al tempo stesso ribadire come il governo Meloni, ed in particolar modo il ministro Andrea Abodi, non abbia alcuna intenzione di trascurare un settore che produce entrate fiscali, da posti di lavoro e appassiona milioni di sportivi. Sono vent’anni che il calcio aspetta questa riforma, è ovvio ci siano voci, polemiche, egoismi corporativi e resistenze. Per questo valuteremo con attenzione il risultato finale della stagione della riforma annunciata dal Presidente Gravina, che ha mostrato la determinazione giusta per invertire una tendenza al declino anche attraverso dei cambiamenti sulla sostenibilità del settore che, oggettivamente, non possono più essere rimandati.
Nella loro autonomia il calcio e le sue componenti (Lega A, B, C, dilettanti, calciatori, allenatori, arbitri, femminile) mi auguro che sappiano affrontare il pericoloso momento che sta investendo il mondo del calcio Italiano, chiamato a difendersi da una concorrenza internazionale a suon di petrodollari. Se ciò accadrà, il governo sarà certamente molto sensibile. Come lo è stato in questi 15 mesi promulgando finalmente la legge contro la pirateria o la dilazione dei pagamenti fiscali inseriti nella scorsa finanziaria. Un modo concreto e non retorico di aiutare lo sport.
L’augurio – ha concluso Paolo Marcheschi – è che anche le più importanti componenti del calcio abbiano il medesimo desiderio del nostro esecutivo, di vedere il rilancio del calcio Italiano e, insieme alla politica, ci sia un’assunzione di responsabilità per farlo tornare al rango che si merita”.