“Sul tema dell’utilizzo della cannabis occorre fare molta chiarezza e parlarne con cognizione. Gli appelli contro il proibizionismo degli esponenti di +Europa, purtroppo, finiscono col rivelarsi degli spot per la liberalizzazione ad uso ricreativo della cannabis e niente più. L’utilizzo del principio attivo della cannabis (THC), sotto il profilo farmacologico, in Italia è legale dal 2013, naturalmente sotto prescrizione e controllo del medico. Ciò perché la letteratura scientifica mette in evidenza che il THC influenza la maturazione delle reti neuronali corticali, soprattutto quando la sostanza è assunta prima dei 25 anni di età e, per la propria neurotossicità, determina dei veri e propri cambiamenti nella struttura del cervello, oltre ad alterare le emozioni, le prestazioni cognitive e la memoria. Non possiamo giocare con la vita dei nostri giovani visto che il 26% della popolazione studentesca sostiene di avere utilizzato la cannabis almeno una volta nell’ultimo anno (dati ultima Relazione del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Per questo Fratelli d’Italia non può contemplare un utilizzo del THC differente dall’impiego medico, con l’opportunità tutela nei confronti del paziente. Le persone non si possono vendere per le necessità di cassa di uno Stato sprecone a corto di denaro o per i retaggi culturali di qualche distratto sessantottino”.
É quanto dichiara Maria Teresa Bellucci, candidata alla Camera con Fratelli d’Italia.