…DI BATTAGLIE PER ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Come bande criminali che devono garantirsi i propri traffici.
“In un dibattito surreale il Parlamento di Renzusconi ha gettato nel wc 20 anni di battaglie riformiste per l’elezione diretta del presidente della Repubblica sancendo definitivamente l’era della Restaurazione consociativa”. È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli.
“È paradossale che la Camera dei deputati – ha aggiunto- debba intervenire sull’articolo 81 della Costituzione in assenza del titolare di quei poteri. Segno evidente del delirio di onnipotenza che si sta cementando sull’asse Forza Italia-Partito Democratico. Ai tempi della famosa Bicamerale perfino il ‘trinariciuto’ D’Alema apri la porta a un’opzione presidenzialista, ma il regime renziano e la debolezza di Berlusconi – tutto concentrato su un’improbabile riabilitazione politica – impongono solo patti di basso profilo, come fanno le bande criminali quando devono garantirsi i propri traffici”. “Possibile che non ci siano oggi – ha osservato- con una sinistra radicale decimata e con Forza Italia alleata del Pd, almeno le stesse condizioni di quando D’Alema presiedeva la bicamerale per allineare l’Italia alla gran parte delle democrazie occidentali? La realtà suggerisce che nessuno statista pone l’innovazione delle istituzioni al centro delle riforme della Costituzione”.
“Solo opportunismi e marchette – ha concluso il capogruppo- Così Berlusconi e Alfano, insieme a una Lega silente, scrivono la parola fine sulla via italiana al presidenzialismo, con l’aggravante del tentativo di estromettere il futuro capo dello stato dal dibattito sulle sue funzioni costituzionali”.
Roma, 23 gennaio 2015