“La tragedia avvenuta nel foggiano in cui hanno perso la vita 12 braccianti migranti, a seguito dell’impatto tra un tir e un furgone con targa bulgara carico di lavoratori africani che tornavano dalla raccolta nei campi, fa riemergere la grande piaga del caporalato. Non basta condannare il caporalato per editto, occorre reprimere un fenomeno di cui si conoscono per intero i contorni e la localizzazione, stroncare la concorrenza sleale di prodotti agricoli di scarsa qualità importati da paesi dove i braccianti sono sottopagati e ripristinare chiare regole di competitività, anche nel mondo dell’edilizia. Siamo di fronte a pratiche di sfruttamento disumane dove le uniche ‘regole’ sono la mancata applicazione dei contratti di lavoro, un salario di poche decine di euro al giorno, a cui seguono storie di ordinaria violenza. Il caporalato e lo sfruttamento in genere degli immigrati da parte del circuito illegale sono una ragione in più per combattere i trafficanti di uomini e i loro sostenitori”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.