“Il caro carburante sta diventando insostenibile. E se una famiglia può trovare una sostituzione al veicolo, chi lavora con i mezzi invece rischia di perdere tutto. Autotrasportatori, tassisti, Ncc, vettori turistici, armatori di navi, traghetti, traffico aereo, intere filiere stanno pagando troppo le speculazioni delle società che si mettono d’accordo tra loro sul prezzo e sui rincari, facendo cartello. Se il carburante prezzato da Plats oggi lo pagheremo domani, quello che paghiamo oggi è stato prezzato ben mesi fa. il carburante con cui oggi facciamo rifornimento, infatti, è stato comprato a un prezzo molto inferiore e molto prima dell’emergenza energetica scaturita dall’invasione russa dell’Ucraina. Quindi perché ci sono questi aumenti folli? Chi sta speculando?
Il Governo Draghi ha un margine per intervenire e calmierare i prezzi, mentre tra le soluzioni più strutturali anche se non risolutive, c’è la sterilizzazione almeno temporanea delle accise e sulle quali sarebbe ora che il Governo aprisse una riflessione per la loro abrogazione trattandosi di una tassa su un bene sul quale lo Stato già introita l’Iva. I petrolieri non si stanno comportando come crocerossine – è questo ci induce comunque a una ferma condanna morale per la vergognosa speculazione di cui sono artefici – ma non si può neppure accettare uno Stato che si comporta come Dracula o come Ponzio Pilato. Reinvesta il surplus degli incassi dell’Iva scaturiti dalla speculazione nel contenimento dei prezzi e a sostegno degli operatori economici che lavorano con la trasportistica e non si volti dall’altra parte”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che ha depositato un’interpellanza al presidente del Consiglio Mario Draghi.