«Già l’originario provvedimento presentato da Pd e PdL sulla “messa in prova” era un grave vulnus alla sicurezza dei cittadini e alla credibilità dello Stato perché sbriciolava il principio della certezza della pena. Ora, dopo l’emendamento del Governo e i nuovi di Pd e PdL in Commissione, il testo cosiddetto “svuotacarceri” e deflattivo dei processi, rischia di diventare peggiore dell’amnistia».
È quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia e componente dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio.
«L’emendamento – spiega – consente gli arresti domiciliari anche per reati gravissimi come quelli di stalking, maltrattamenti in famiglia, scippo, furto in abitazione e resistenza con violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Altro che convenzione di Istanbul e impegno da tutti sbandierato contro la violenza sulle donne. Altro che difesa della sicurezza dei cittadini e delle Forze dell’Ordine su cui tutti si erano impegnati».
«Fratelli d’Italia – aggiunge Cirielli – ritiene che non con provvedimenti come amnistie, indultini e gli altri messi in campo dal Governo Monti e con questi presentati dall’attuale si possa risolvere l’emergenza carceri che puntualmente si ripresenta. È necessario, invece, far scontare nei Paesi di provenienza il carcere agli stranieri extracomunitari, contrastare l’immigrazione clandestina e, ovviamente, costruire nuove carceri. Solo così si può rendere più civile il luogo di espiazione della pena, introducendo peraltro misure rieducative e di lavoro in carcere».
Roma, 13 giugno 2013