“Il provvedimento sulla “messa alla prova” all’esame del Parlamento costituisce un esempio di cattiva cultura. Determina il convincimento nell’opinione pubblica che lo Stato sia incapace di assumere il suo obbligo di tutela dell’ordine pubblico, che è anche quello della pena nei confronti di coloro i quali hanno commesso reati. Si è trovata una soluzione che comporta un meccanismo educativo distorsivo. Il concetto di partenza è che il provvedimento è necessario perché le carceri sono sovraffollate. Ci si dimentica di ricordare che attualmente la popolazione carceraria in Italia è costituita per una percentuale elevatissima da detenuti in attesa di giudizio. E quindi risulta, dall’analisi di questi numeri, che il problema è nel funzionamento della giustizia. La lungaggine dei processi e l’uso distorto, in alcuni casi, delle misure cautelari, hanno determinato un aumento della popolazione carceraria.
Siamo in presenza di un provvedimento che rappresenta il fallimento dello Stato. Pare evidente che questa è una strada assolutamente sbagliata e quindi, come Fratelli d’Italia, non solo ci opporremo al provvedimento ma in ogni occasione faremo in modo che l’opinione pubblica sia informata degli aspetti negativi di queste norme”.
E’ quanto ha dichiarato Marcello Taglialatela, deputato di Fratelli d’Italia, durante il dibattito in Aula sulla delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili.
Roma, 2 luglio 2013