“Il fatto che esista il carovita in Italia è lapalissiano. Il fatto che il carovita sia distribuito in modo articolato è altrettanto vero. Non c’è nessuna evocazione del Settentrione contro il Meridione anche perché il Mezzogiorno d’Italia per alcuni parametri soffre di un carovita maggiore. Le isole per esempio registrano costi di trasporto più esosi che incidono sui prezzi e poi ci sono il divario infrastrutture, servizi primari e rete digitale. Quando lo Stato non arriva i cittadini si rivolgono al privato e questo aumenta il costo della vita. In ogni caso esistono strumenti come premi di produzione che senza intaccare l’uguaglianza degli stipendi tra le varie aree d’Italia possono corrispondere di più alle differenze territoriali. E comunque il governo ha dato una prima risposta a questa necessità con il taglio del cuneo fiscale finalizzato proprio ad appesantire la busta paga e alleggerirla di tasse. Considerando che i due terzi della manovra è stata impegnata per combattere il caro energia, i segnali dati alle fasce medio basse con i miliardi residui sono incoraggianti”.
E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli intervenendo ad Agorà.