..CONTRO OCCUPAZIONI ABUSIVE E PER LEGALITÀ . «Chiediamo che le occupazioni abusive vengano impedite, anche con la forza pubblica, perché bisogna far rispettare la legalità e chiediamo che i cittadini vengano difesi dagli abusi che ogni giorno subiscono, perché non si può vivere nella paura in una città come Milano.
E chiediamo che queste case popolari vengano messe a bando per le famiglie che ne hanno bisogno e che nei bandi ci sia quella che noi chiamiamo la preferenza nazionale: se l’immigrazione regolare in Italia è all’8%, l’8% degli alloggi popolari sarà dedicato agli immigrati mentre il restante 92% alle famiglie italiane che devono avere il diritto di accedere a una casa popolare. Qui ci sono abitazioni che vengono occupate abusivamente e che non possono essere distribuite alle famiglie che ne hanno bisogno. Addirittura chi denuncia le occupazioni si trova la casa incendiata. Questi cittadini non possono essere abbandonati dalle istituzioni e non possono vivere nel degrado e nella paura».
Lo ha detto il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, nel corso della visita di questa mattina agli immobili Aler di Molise Calvairate a Milano. Il leader di FdI-An, accompagnata dal capogruppo di FdI-An in Consiglio comunale, Marco Osnato e dal componente dell’Ufficio di Presidenza, Carlo Fidanza, ha incontrato i cittadini della periferia est del capoluogo lombardo, dopo gli ultimi episodi di occupazioni abusive di case popolari. Alcuni residenti hanno anche aperto le porte delle loro case per far constatare ai presenti il grave stato in cui le famiglie sono costrette a vivere soprattutto a causa delle ritorsione subite da chi denuncia gli episodi di illegalità.
«Milano da troppi anni ormai sotto la guida di Pisapia è una città in mano a nomadi e clandestini che non permettono una serena gestione della sicurezza della nostra città. Raccoglieremo le istanze dei cittadini e le porteremo all’attenzione del questore e del prefetto sicuri che sapranno supplire all’assenza del comune per il mantenimento dell’ordine pubblico», hanno spiegato Marco Osnato e Carlo Fidanza.