“Il caso Englaro torna mestamente alla cronaca con una sentenza della Corte dei Conti che condanna l’ex direttore generale della regione Lombardia Lucchina a risarcire il padre di Eluana di 175.000 euro. Eluana fu trasferita dalla Lombardia in Friuli e lì purtroppo morì. Perché la Corte dei Conti condanna a questo risarcimento? Solo perché il dirigente, obbedendo alla sua coscienza, non diede l’autorizzazione a spegnere i macchinari che tenevano in vita la povera ragazza? Riteniamo questa sentenza sbagliata e crudele perché non si può imporre a nessuno, tantomeno con precedenti di ammende pesantissime, di fare qualcosa contro la propria volontà”. Lo dichiara Maddalena Morgante, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del Dipartimento Famiglia e Valori non negoziabili del partito.
“La Corte dei Conti chiede sostanzialmente di non curare i malati gravi, perché costano troppo. Fratelli d’Italia si batte per difendere la vita, sempre. E lotterà fuori e dentro il Parlamento per combattere questa battaglia di civiltà”, aggiunge il senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, capogruppo in commissione Sanità di Palazzo Madama.
“Nonostante questa brutta sentenza per Fratelli d’Italia la strada è una e una sola: i malati gravi devono essere curati e la vita va tutelata in ogni suo aspetto e in ogni momento, dal concepimento alla morte. Ma possibile che per motivi legati alla gestione economica non debbano essere assistiti i malati gravi?”, conclude Imma Vietri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Affari Sociali alla Camera.