«Non ci giro attorno. A me delle formule in politichese non importa nulla. L’elemento dirimente è la collocazione europea. Io dico: o con l’establishment o col popolo. E non credo che la poltrona di presidente del Parlamento europeo valga stare con l’establishment che lavora contro l’interesse dell’Italia. Stiamo ai fatti. Le uniche cose buone che sono state fatte in questi anni in Europa sono state fatte grazie a quelli che vengono definiti ‘populisti’. Perché il premier olandese Rutte rivince le elezioni? Perché per rispondere a Wilders impedisce ai ministri turchi di fare propaganda in Olanda. Perché la Bce ha deciso di fare una politica monetaria espansiva? Perché qualcuno in questi anni ha fatto le barricate contro l’Europa dei burocrati e dell’austerità. Perché Minniti prova a mutuare le nostre parole d’ordine su sicurezza e immigrazione? Perché qui gli unici a fare proposte serie e concrete sul tema, in questi anni, siamo stati noi.
È quanto ha detto in una intervista all’Huffington Post il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
«Se per fare un’alleanza con noi, Berlusconi deve uscire dal PPE? Se lo fa l’accordo si trova domani. Ma non basta. L’altro discrimine è non inciuciare con Renzi, perché a parole dice di stare con noi ma troppo spesso va in soccorso a Gentiloni. Listone unico? Io voglio vincere: se la legge elettorale lo richiedesse si, purché non sia un’operazione di ceto politico, come fu il PdL, con le quote e la sua fusione a freddo. Il dato di fondo è che il centrodestra, per come l’abbiamo conosciuto in questi vent’anni è “unfit” ovvero non adatto a rappresentare la realtà dei nostri giorni. I cattolici, i moderati, la rivoluzione liberale, era l’Italia del Novecento in cui, per semplificare si riteneva che la destra stesse con i ricchi, la sinistra con gli operai. La società è cambiata. Io sono stata, nelle ultime due settimane, dagli ambulanti, dai pescatori, con gli agricoltori, con balneari. Sulla premiership ripeto: il centrodestra di questi vent’anni non c’è più, nel suo assetto e nelle sue leadership. Romiti dice che mi vedrebbe bene alla guida della destra? Va in controtendenza a quelli che dicono che faccio paura. Se sono pronta a farlo o a candidarmi? È pronta un’intera nuova generazione», spiega il leader di Fratelli d’Italia
Sabato 25 marzo la Meloni organizza l’evento “Italia sovrana in Europa” all’Angelicum di Roma: «sarà un giorno ad alta tensione e proprio per questo non abbiamo organizzato una manifestazione di piazza. E vorrei sapere cosa stanno facendo il premier Gentiloni, il ministro Minniti e il sindaco Raggi per impedire una devastazione annunciata. Noi abbiamo organizzato l’iniziativa al centro congressi “Angelicum” proprio per non dare fastidio alle Forze dell’Ordine. Ci ritroveremo insieme a tanti importanti esponenti del mondo della cultura e della politica, come Giulio Tremonti, Luciano Barra Caracciolo, Vittorio Sgarbi, Marcello Veneziani, Alfredo Mantovano, Diego Fusaro, Gian Micalessin che terranno delle ‘lectio magistralis’ sui temi caldi che riguardano l’Europa. Non solo: abbiamo organizzato una tavola rotonda per discutere insieme ai movimenti del centrodestra per vedere se su questi temi è possibile trovare una sintesi. Sarà plastica la differenza tra noi e chi c’è in piazza» conclude Giorgia Meloni.