«Non mi piace parlare a mezzo stampa di argomenti che si potrebbero e dovrebbero trattare con conversazioni dirette. Tuttavia occorre precisare che il fatto che Francesco Storace sia uscito da An prima della nascita del PdL, e che il suo dissenso fosse diretto nei confronti del partito alla cui restaurazione intende oggi ispirarsi, è una verità.
Il fatto che Luca Romagnoli abbia rifiutato insieme a Rauti di aderire ad An per andare con la Fiamma Tricolore in polemica con le scelte di Fiuggi è storia. Il fatto che Adriana Poli Bortone abbia deciso anche lei di sbattere la porta e di andarsene per fondare un partito che determinò la matematica vittoria di Vendola in Puglia non è contestabile. Il fatto che l’eredità di An sia stata raccolta da Fratelli d’Italia, che vede al suo interno l’intero vertice dell’allora Azione Giovani, è un altro dato certificato dall’anagrafe visto che è oggettivo. Anche perché il principio di “eredità” prevede che i più anziani trasferiscano ai più giovani il loro patrimonio di conoscenze. In questo senso non c’è nessuna immagine più efficace della ‘generazione Atreju’, che ha scelto di ricostruire tutto quello che è stato distrutto dalle classi dirigenti degli ultimi 20 anni».
È quanto dichiara il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.
«È un dato di fatto che Fratelli d’Italia rappresenti un progetto inclusivo che guarda a tutta l’area politica e culturale del centrodestra, che ha già raccolto molte anime e tante altre ne raccoglierà. Senza prepotenze e pretese, ma con l’umiltà e la determinazione di riprendere un percorso interrotto da egoismi e ambizioni personali. Per questo, non è detto che chi agita istericamente la riesumazione di An voglia davvero lavorare per l’unità di questo mondo: una condizione che si costruisce con pazienza, tassello dopo tassello e non mettendosi a urlare e a esibire strumentalmente simboli che appartengono a tutti. Domenica mattina al Teatro Sistina, Fratelli d’Italia dimostrerà ancora una volta di considerare un valore e un obiettivo la compattezza di tutto il centrodestra alternativo alla sinistra. Una questione che Cirielli ha fatto bene a porre e ad evidenziare, con la schiettezza e la lucidità che fanno parte del suo carattere e della sua storia politica e personale», ha aggiunto Rampelli.
Roma, 15 novembre 2013