Occorrono regole più chiare. Tutti hanno il diritto di candidarsi e di fare politica, ma è evidente che alcuni magistrati, molto esposti mediaticamente e che hanno indagato contro la politica, con la loro discesa in campo, gettano qualche ombra sulla loro attività. Negli ultimi vent’anni si è creato un rapporto molto difficile tra politica e magistratura, il sistema processuale è peggiorato, è aumentato il potere della pubblica accusa, in fase investigativa i diritti dei cittadini non sono garantiti a sufficienza, e c’è un ricorso eccessivo alla custodia cautelare, cosa ancora più grave. È necessario, pertanto, che il futuro Parlamento metta mano ad una riforma seria della giustizia. Nessuno, però, può pensare di fare una riforma contro la Magistratura, Istituzione fondamentale per difendere lo Stato di diritto. Non possiamo poi dimenticare persone che si sono battute fino alla morte, come Falcone e Borsellino. La quasi totalità dei magistrati è di persone perbene, e solo pochi usano il loro potere per questioni personali e politiche, come del resto accade in tutti segmenti della società. Non è accettabile, ad ogni modo, continuare lo scontro frontale contro la Magistratura portato avanti in questi anni dal PdL. È un errore. Il problema va affrontato e risolto, senza polemiche, in Parlamento, con le riforme. Queste, però, vanno fatte insieme ai magistrati e non contro di essi.
Lo dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia.