“Il crollo dell’affluenza alle urne dimostra che non sono efficaci l’eliminazione dell’indennità ai ministri, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, la riforma elettorale con ritorno al Mattarellum. Sono trovate demagogiche che la gente percepisce nella loro inautenticità, false come il desiderio di facile riconquista di un consenso che si è esaurito proprio grazie alle continue bugie che i partiti tradizionali hanno raccontato per mantenere il potere. Cederlo ai cittadini significa non dare soldi pubblici ai partiti che non fanno formazione, non riuniscono gli organi, non consentono la partecipazione degli elettori, non fanno le primarie per determinare le candidature, non svolgono il ruolo cui la Costituzione li vincola; significa reintrodurre le preferenze nella nuova legge elettorale, sul modello dei consigli comunali e regionali o subordinare il ritorno del Mattarellum all’introduzione della legge delle primarie per stabilire i candidati; significa agganciare le indennità di ministri, parlamentari, consiglieri d’amministrazione, manager pubblici a degli indicatori macroeconomici che misurino lo stato di salute della comunità: se sono tutti negativi le indennità si devono azzerare. Altrimenti la distanza tra istituzioni e cittadini crescerà ancora e il prossimo passo sarà la nostalgia delle dittature”.
È quanto dichiara Fabio Rampelli, deputato e cofondatore di Fratelli d’Italia.
Roma, 27 maggio 2013