“In questa fase di emergenza sanitaria piuttosto che richiamare in servizio medici già pensionati o neolaureati, la scelta migliore sarebbe senza dubbio quella di rendere operativi, almeno nei policlinici o nelle strutture che faranno convenzioni con le Università, i medici specializzandi, i dottorandi e gli assegnisti di ricerca.
I primi sono già inseriti in un percorso di formazione specialistica e potrebbero svolgere il loro lavoro in corsia in autonomia protetta, ovvero sotto il controllo dei loro tutor. Gli altri sono nella maggior parte dei casi già specialisti, ma spesso non riescono ad avere un ruolo assistenziale, da affiancare al loro percorso accademico, per motivi burocratici. Tutti loro rappresentano una enorme e preziosissima risorsa del nostro SSN e darebbero sicuramente maggiori garanzie rispetto a medici ormai pensionati, sicuramente esperti, ma difficilmente utilizzabili in condizioni estreme e pericolose come le attuali, o a giovani nei-laureati senza alcuna esperienza ospedaliera”.
Lo dichiara Paola Frassinetti, vicepresidente della commissione Cultura ed Istruzione della Camera e responsabile FDI del dipartimento Università.