L’aumento del 18% in dieci anni delle merci trasportate su strada in Calabria, con oltre 13 tonnellate pro capite, è la prova dei danni causati dal disinteresse dei governi nazionali di centrosinistra sul fronte della crescita infrastrutturale della regione. Il dato è infatti in forte controtendenza rispetto al calo generalizzato a livello nazionale, che fa segnare una riduzione del 38,5%, ed ha effetti devastanti per una regione come la Calabria che guarda ad uno sviluppo incentrato sul turismo e sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale.
Una realtà importante come il porto di Gioia Tauro, non accompagnata da una crescita delle infrastrutture logistiche al suo servizio, rischia di rappresentare per la Calabria non un motore di crescita ma un problema per l’impatto ambientale dell’attività industriale”. È quanto afferma il consigliere regionale calabrese Wanda Ferro, candidata alla Camera per Fratelli d’Italia, commentando i dati diffusi dal Centro Ricerche Continental Autocarro. “La carenza infrastrutturale in Calabria – prosegue Wanda Ferro – colpisce non solo il settore industriale, ma soprattutto quello turistico. La chiusura dei cantieri di ammodernamento dell’autostrada, i ritardi nella realizzazione di opere vitali come la trasversale delle Serre, una viabilità interna che in alcuni territori come quello vibonese è rimasta ai livelli del dopoguerra, e non può sostenere la crescita di realtà che hanno grandi potenzialità turistiche e produttive destinate a rimanere inespresse. I governi nazionali e quelli locali di centrosinistra, distanti e disinteressati ai problemi dei cittadini, hanno messo la Calabria in ginocchio compromettendo anche molte possibilità di crescita futura”.