Un decreto in pieno stile giustizialista 5 stelle quello al voto oggi sulle intercettazioni che mette seriamente in pericolo il diritto alla privacy dei cittadini. Un provvedimento sul quale, come ormai è prassi di questo esecutivo, è stata posta la fiducia togliendo la possibilità di discussione e sul quale Fratelli d’Italia esprime una totale contrarietà sia nella forma che nel contenuto. Nonostante ciò abbiamo cercato come sempre di dare il nostro contributo costruttivo per l’Italia ed in questa direzione va il mio ordine del giorno approvato favorevolmente che
vuole far riflettere sulla progressiva normalizzazione di mezzi di indagine oltremodo invasivi che contrastano con i princìpi fondamenta li della Costituzione, come la tutela della riservatezza, della vita privata e familiare.
Siamo tutti d’accordo sulla gravità di taluni fenomeni, e sulla necessità di contrastarli con mano ferma: ma si sta progressivamente accettando e affermando una sorta di Grande Fratello privo di limiti, controlli e garanzie.
La magistratura deve essere dotata degli strumenti necessari per intervenire efficacemente contro il crimine, ma la sua azione non può essere lasciata in balia di società private spesso attente solo al profitto e alla concorrenza ci devono essere garanzie Statali. Il “trojan”, come è noto è sviluppato da società private di cui si disconosce la reale natura e come pare evidente può fare anche cose non dichiarate al momento della committenza e non è chiaro nel decreto e nessuno sa se alla fine delle operazioni dovranno cancellarli o meno dai loro server. E’ pressoché impossibile sapere quali azioni siano davvero in grado di compiere i Troyan oltre ovviamente a quelle descritte da società private su depliant e nelle lettere di offerta per ottenere l’aggiudicazione del servizio da questa o quella Autorità giudiziaria, è necessario pertanto che intervengano garanzie pubbliche e che lo stato si doti di società specializzate controllate dal ministero di Giustizia e dal garante della Privacy perché è nostro compito cercare di arginare questo guazzabuglio normativo contenuto nel decreto” così in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni.