“Questo documento di economia e finanza, in 1500 pagine in perfetto stile burocratese, ricalca i documenti dei governi Monti e Letta che lo hanno preceduto.
Tutto come prima, solo che sono peggiorati i dati essenziali: è peggiorato il rapporto di indebitamento dello Stato, è diminuita la stima di crescita dall’1,1 allo 0,8; aumenta la tassazione dal 43,4% al 44, il bonus Irpef è diminuito a 65 euro, divorato dall’incremento della Tasi e dall’aumento della tassazione immobiliare e delle bollette energetiche. Sulla diminuzione della spesa pubblica di 4,5 miliardi di euro non è precisato da dove provengano i tagli. ”. È quanto ha affermato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Massimo Corsaro, componente della commissione Bilancio, intervenendo in aula sul Documento di Economia e Finanza.
“La furberia sta nello slittamento al 2016 del pareggio di bilancio non per fare investimenti ma per fare qualche correttivo contabile con il rischio che l’Italia vada a fare un’altra brutta figura in Europa.
“A tutto questo – ha puntualizzato Corsaro– si aggiunge l’ipocrisia di celebrare le privatizzazioni attraverso la vendita di quote minoritarie, ben sapendo che la vendita di quote minoritarie non porterà alcun miglioramento delle casse dello Stato. Si vendano tutto piuttosto tutte le partecipate, lasciando allo Stato soltanto l’Eni e Finmeccanca. Per quanto riguarda le nomine si è preferito spostare il più grande tecnico d’Europa, Moretti, a Finmeccanica non solo per continuare a garantirgli il superstipendio ma anche per favorire un investitore privato che fa concorrenza alle Ferrovie dello Stato.
“Quello che manca – ha concluso Corsaro– è la volontà di cambiare il peso specifico dell’Italia in Europa. Il che è la prima cartina di tornasole delle capacità di Renzi: da enfant prodige della politica italiana a Pinocchio”.