“I miglioramenti di cui il governo favoleggia sono frutto di un’illusione ottica volontaria. È la Banca d’Italia a svelare il mistero quando dice che l’aumento del PIL italiano dipende per l’80 per cento, dalle politiche espansive della Banca centrale europea, il quantitative easing”. È quanto ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli intervenendo in aula in dichiarazione di voto sulle risoluzioni della nota di aggiornamento del Def.
“Il debito – ha aggiunto – continua ad aumentare sforando i 2.300 miliardi, e con una spesa pubblica cresciuta senza sosta. Questo è il Governo che ha il maggiore aumento giornaliero del debito pubblico. I livelli di disoccupazione in Italia rimangono tra i più elevati d’Europa e la loro riduzione, come ha affermato anche la BCE, non è assolutamente significativa”.
“Il PIL rispetto a dieci anni fa è inferiore del 6/7 per cento, rispetto al 2008, il monte ore lavorate è sceso di ben un miliardo di ore; è aumentato il part time, spesso involontario. Le retribuzioni, al netto dell’inflazione, sono scese del 3,4 per cento. Gli enti locali sono sul lastrico; province e città metropolitane versano in condizioni drammatiche; le province sono massacrate dalla riforma Delrio, non riescono a funzionare e a garantire i servizi e vivono nel caos istituzionale”.
“Per queste ragioni- ha concluso il capogruppo- votiamo no alla richiesta di scostamento dei conti presentato in questo Def”