«I farmaci a base di cannabinoidi sono già legali dal 2013. Non è chiaro dunque cosa si celi dietro questa ulteriore depenalizzazione approvata dal Consiglio dei Ministri, ma ha tutte le sembianze di una legalizzazione mascherata. Ridurre i reati penali in banali pene pecuniarie, per chi passa dall’uso terapeutico della cannabis allo smercio, rischia di rendere lo Stato complice di spaccio e induzione al malessere, in sfregio all’art. 32 della nostra Costituzione, che garantisce il diritto alla salute di tutti i cittadini e l’assistenza agli indigenti, principio già messo a dura prova dalla riduzione delle prestazioni sanitarie gratuite voluta da questo stesso governo. Si tratta inoltre di una norma ingiusta e dannosa anche dal punto di vista economico: perché se è vero che la depenalizzazione potrebbe portare degli apparenti risparmi allo Stato, stimabili in circa 403 miliardi, dall’altro aumenterebbero a dismisura i costi sociali in un Welfare già al collasso, andando a gravare su tutto il sistema sanitario e pensionistico italiano. Non è questa la società che vogliamo costruire per i nostri figli, ma quella in cui lo Stato si preoccupa di prevenire e combattere le dipendenze patologiche e di garantire un futuro dignitoso ai propri cittadini».
E’ quanto dichiara Massimo Canu, responsabile nazionale Politiche Sociali di Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale, commentando il pacchetto di depenalizzazioni approvato oggi dal Consiglio dei Ministri.