“La discussione del piano Destinazione Italia poteva rappresentare un momento importante legato ai veri problemi delle persone e delle aziende, le emergenze legate alla dilagante disoccupazione, a un regime fiscale oppressivo. Peccato però che l’Esecutivo abbia gettato al vento anche quest’opportunità per regalare un po’ di sollievo e di speranza agli italiani”.
È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Pasquale Maietta, componente della commissione Finanze, intervenendo in aula sul decreto Destinazione Italia.
“Gli interventi descritti – ha aggiunto- sono dei piccolissimi e inutili palliativi che denunciano la mancanza di volontà e l’incapacità di questo Governo di immaginare e concepire un grande piano di rilancio della nostra Nazione in grado di liberare energie e risorse oggi depresse e umiliate. Il nome altisonante Destinazione Italia faceva supporre ad un progetto di ampio respiro capace di dare una scossa significativa a quello che una volta era definito Sistema Italia, e che oggi, purtroppo, è la controfigura di se stesso”.
“Sul Decreto Legge che si vota oggi- ha spiegato- ritenevamo opportuno introdurre indubbiamente delle modifiche, poche righe e piccole parole che, secondo noi, si sarebbero trasformate in molti e grandi miglioramenti per la vita reale dei nostri connazionali”.
“Avevamo colto con speranza e positività – ha puntualizzato- anche il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, cioè di quelle famose bollette che costituiscono una delle angosce principali per i cittadini. Peccato però che gli effetti del provvedimento siano vanificati da accise e tariffe più onerose, ad esempio, nella gestione dei conti correnti bancari, resi scientificamente indispensabili nella quotidianità per tutti ai fini di esercitare una ridicola lotta all’evasione fiscale”.
“In questo Piano – ha proseguito- ci sono norme addirittura sui wc, sui condomini, sulle tipologie di camionette di uso raro. Si evince chiaramente che manca una strategia di fondo imprescindibile per un vero rilancio. Sembra più un decreto omnibus con piccoli provvedimenti microsettoriali tenuti insieme non si capisce da quale logica se non quella di dover provare a riempire di contenuti un provvedimento altrimenti vuoto”.
“Questo piano non dà alcuna spinta motrice all’economia Italiana. Anzi, invece di semplificare, costringe in una morsa letale le piccole e medie imprese già soffocate dalla burocrazie, dalle regioni, ed enti terzi. soddisfare le esigenze reali dei cittadini.
Ancora una volta – ha concluso Maietta – viene sprecata un’occasione per rendere più equa e libera la società italiana”.
Roma, 11 febbraio 2014