“Fdi-An voterà no a questo decreto legge, che è del tutto inutile a risollevare l’economia e a ridare fiducia alle imprese”.
È quanto ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli in dichiarazione finale sul dl competitività.
“Come al primo giorno di scuola – ha aggiunto Rampelli – Renzi manda una lettera ai parlamentari di maggioranza che è un’ennesima petizione di principio. Ma ci sono dei dati che la propaganda del presidente del Consiglio non può cancellare: i dati sulla recessione annunciata oggi dall’Istat si aggiungono ai record negativi diffusi da altri centri studio e istituti di ricerca. La disoccupazione, in particolare quella giovanile al 43,7%, è aumentata, l’indice di povertà, al 22%, si è raddoppiato rispetto a qualche anno fa; il debito pubblico è passato dal 120% al 135%.”
“A causa del fiscal compact – ha continuato Rampelli – saremo costretti a manovre da 30-50 miliardi all’anno: nessuna crescita sarà possibile con questi numeri. La pressione fiscale è al 68.9%, il costo immateriale delle aziende per gli adempimenti burocratici è pari a due punti del Pil, e costano alle imprese oltre 30 miliardi di euro all’anno”.
“Per i cittadini, sono aumentati le aliquote regionali e comunali. I consumi sono diminuiti dell’8% e secondo la Federconsumatori il calo sfiorerà l’11%”.
“ In questo decreto – ha conclulso Rampelli – non è stata presa alcuna misura a sostegno della detassazione per i nuovi assunti, o moratoria fiscale per le nuove imprese. Nulla sul fronte della separazione delle banche d’affari e le banche commerciali, né per rendere accessibile il denaro alle imprese e alle famiglie. L’Italia è a rischio perché si pensa all’operazione Mare nostrum che ci porta in casa un numero ingestibile di disperati, agli svuota carceri che premiano i delinquenti e mortificano le persone oneste, alla legalizzazione della droga, ai matrimoni gay, alle riforme delle istituzioni, distanti dai bisogno dei cittadini, invece che alle azioni rivoluzionarie necessarie per reagire e diventare una democrazia avanzata”.
Roma, 6 agosto 2014