“Orgogliosa di aver portato a termine il lavoro di relatore del provvedimento decreto flussi e paesi sicuri. Un grande lavoro con cui abbiamo regolamentato e disciplinato i flussi regolari, necessità che si è manifestata dopo che il nostro presidente del consiglio Meloni aveva denunciato le infiltrazioni della criminalità all’interno del sistema del click day. Diamo strumenti per contrastare il caporalato, con un mio emendamento, di cui sono particolarmente orgogliosa, diamo canali preferenziali per l’ingresso delle donne, riservando quote almeno fino al 40% in tutti i settori, fissiamo controlli stringenti per le aziende, in modo da far firmare davvero i contratti di lavoro.
Sulla questione Paesi Sicuri, poi, diamo più forza ad una norma precedentemente di rango regolamentare, nella piena consapevolezza che tocchi ai governi indicare i paesi sicuri ed a nessun altro. Infine ridisegniamo l’architettura delle competenze dei giudici sulle convalide dei trattenimenti, affidandole alle corti d’appello, anche per snellire e velocizzare le procedure, affidando ad un giudice superiore questioni che riguardano i diritti umani. Non stupiscono le letture ideologiche e strumentali delle sinistre, che per anni hanno volutamente destrutturato le politiche migratorie ed ora di fronte al nostro impegno ed ai nostri successi si sentono frustrati”. E’ quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Sara Kelany, responsabile immigrazione del partito e relatrice del provvedimento.
“Non è un mistero come il nostro paese si sia trovato a fronteggiare anche una emergenza interna, una ondata di dichiarazioni di illegittimità di provvedimenti di interdizione a quello che la sinistra vorrebbe l’incondizionata accoglienza da parte di chiunque, anche se clandestino, in Italia. Provvedimenti giudiziari viziati ideologicamente ma a cui la maggioranza di governo ha inteso rispondere con norme sempre più puntuali, perché il fronteggiamento della tratta degli immigrati è fra gli impegni che sono la ragione sociale del governo. Oggi se ne è data ulteriore dimostrazione”, aggiunge l’onorevole Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli D’Italia in Commissione Affari Costituzionali alla Camera.