“Bene l’approvazione in prima lettura del Decreto Legge sulle Materie Prime Critiche da parte della Camera dei deputati. Con questo provvedimento, proposto dal Mimit e dal Mase, il governo colma un vuoto normativo e rilancia la politica mineraria del Paese. Lo facciamo in piena sintonia con il Critical Raw Materials Act europeo consapevoli dell’importanza di raggiungere una maggiore sostenibilità e autonomia strategica e per garantire all’Italia un ruolo di primo piano nel panorama industriale e tecnologico”. Lo ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione del voto in Aula alla Camera sul decreto recante disposizioni urgenti sulle materie prime critiche di interesse strategico.
“Una misura ambiziosa che promuove un nuovo approccio sistemico all’approvvigionamento delle risorse strategiche e che vuole creare le giuste condizioni che permettano al nostro tessuto produttivo di affrontare con successo le sfide legate alla duplice transizione, ecologica e digitale, ben consapevoli che l’accesso alle materie prime è essenziale per l’economia europea e italiana. Con queste finalità, viene avviato un programma nazionale di esplorazione, vengono semplificate le procedure autorizzative e rafforzato il Fondo Nazionale del Made in Italy per sviluppare la filiera estrattiva strategica e creare un grande attore nazionale, attualmente assente”, ha proseguito il ministro. “Ringrazio i Deputati della Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera per i loro contributi ed emendamenti, che hanno migliorato il testo originale del provvedimento sulle Materie Prime Critiche durante il dibattito parlamentare”, ha concluso Urso.
“Il dl sulle Materie Prime Critiche, proposto dal ministro Adolfo Urso e dal ministro Gilberto Pichetto Fratin ci pone all’avanguardia in Europa anche rispetto alla nuova regolamentazione. Provvedimento lungimirante del governo Meloni grazie al quale riapriremo miniere chiuse da 30 anni, snellendo le procedure per gli iter autorizzativi, incentivando l’offerta e agevolando l’approvvigionamento di materie prime critiche e strategiche per l’industria del nostro Paese, ai fini della transizione digitale e green.
Un nuovo impulso per il settore minerario che potrà confidare su un miliardo di euro del fondo Made in Italy, come prima dotazione, per sviluppare la filiera dell’estrazione e contribuire così a far nascere un settore strategico per la nostra economia. Un provvedimento che colma un vuoto normativo, mira a superare la dipendenza italiana ed europea dalle catene di approvvigionamento straniere e si inquadra perfettamente nel nostro ‘Piano Mattei’, aggiunge Silvio Giovine, deputato di Fratelli d’Italia in commissione Attività Produttive.