“Dando per implicita la stima nei confronti del presidente Borghi, la scelta di contingentare i tempi del dl rilancio in commissione è lesiva dei diritti dell’opposizione. A Fratelli d’Italia sono stati riconosciuti 109 minuti per esaurire tutti gli interventi sui 280 articoli e sugli 800 emendamenti del decreto legge, peraltro sistematicamente bocciati. Nessun dubbio circa l’alterità di chi presiede la Commissione, ma mentre la maggioranza ha perfino abusato delle sue occasioni di confronto interno, a discapito del lavoro nelle sedi parlamentari, l’opposizione si trova costretta ad assistere a un malsano uso di ben 55 miliardi alla senza avere la possibilità di incidere e, ora, neppure di proporre e intervenire sugli emendamenti presentati.
Se il Governo mette in campo Decreti mostruosi, complessi e onerosi e lo fa cumulando ritardi su ritardi, chi presiede ha il compito di guidare la dialettica maggioranza/opposizione verso la ricerca di un accordo. Perché la soluzione ai problemi deve essere politica e non regolamentare. La sinistra risolva i nodi del Decreto a Rilancio accettando le proposte dell’opposizione e non facendogli mettere il bavaglio”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli intervenuto in commissione Bilancio sulla decisione del presidente della commissione Bilancio Claudio Borghi di contingentare i tempi degli interventi dei gruppi parlamentari.