…DI UN’ALTRA MA RISPETTO E LIBERTÀ. «Ci risiamo. Si avvicina la Festa della Donna e il Presidente della Camera, Laura Boldrini, prova a erigersi nuovamente a paladina del genere femminile, sostenendo di fatto che…
…ogni donna desidera nel profondo del suo cuore che le sia garantito il rispetto dell’identità di genere. A sostegno di questa posizione e per difendere a gran voce questo diritto ha anche inviato una lettera a tutte le cariche istituzionali. L’occupazione femminile in Italia è la più bassa d’Europa, gli stipendi sono inferiori del 13% e abbiamo un altissimo tasso di abbandono del lavoro dopo la maternità. Nel frattempo, in un universo parallelo, Laura Boldrini si preoccupa di essere chiamata Presidentessa e non Presidente. Vede, Signora Presidente, le donne non hanno bisogno di questo. Il rispetto, quello che lei sventola ai quattro venti, non dipende dall’identità di genere».
È quanto scrive il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, sul suo blog www.giorgiameloni.com, citando alcuni stralci della lettera inviata ieri dal Presidente della Camera ai deputati sul rispetto dell’identità di genere nel linguaggio.
«Signora Boldrini – prosegue Meloni – , le donne non hanno bisogno di queste foglie di fico e non chiedono una vocale al posto di un’altra ma di avere più libertà. Le donne lottano con i problemi della quotidianità, quelli veri. Da sempre è stato così e sempre lo sarà. Io rientro nel 30% dei deputati eletti in questa legislatura, sono orgogliosa di essere in quel 30% perché gli italiani mi hanno dato fiducia, e non perché sono una donna, ma per le mie capacità. E le assicuro che le capacità non hanno identità di genere. Quindi, per rispetto a tutte le donne, la prego, quando si rivolgerà a me, continui a chiamarmi Presidente».