“No, no, e poi no. Il Presidente Mattarella è fuori, e deve essere lasciato fuori, dalle polemiche elettorali. In primo luogo, per rispetto della sua persona di uomo equilibrato ed estraneo alle contese delle forze politiche. E poi per rispetto della sua funzione, che è a garanzia di tutti. Chiamarlo in causa e addirittura indicarlo come bersaglio delle riforme costituzionali significa solo degradare la campagna elettorale per mancanza di argomenti. Il centrodestra non si presta ora e non si presterà dopo a questo massacro. Il segretario del Pd Enrico Letta è incomprensibile. Come può dimenticarsi che il semipresidenzialismo fu la riforma approvata dalla commissione bicamerale D’Alema su proposta del senatore diessino Cesare Salvi e con lo sguardo occhiuto del popolare senatore Leopoldo Elia? Come può non ricordare che di questa riforma si parla, anche da parte di autorevoli esponenti della sinistra, da molti decenni? Vuol forse dire che anche la sinistra mirava a destabilizzare il Presidente della Repubblica? Non sa che una riforma costituzionale ha bisogno di anni e che comunque entrerà in vigore alla scadenza che sarà fissata dalla legge e dal referendum popolare? Il segretario Letta è anche irresponsabile. Paventare scenari drammatici, derive autoritarie, forme di fascismo, significa far passare anche all’estero l’immagine di un’Italia sull’orlo di una dittatura. Invece c’è solo normale dialettica politica: fra il centrodestra che chiede la collaborazione di ogni forza politica, ben consapevole che la costituzione è di tutti e non contro qualcuno, e la sinistra, che invece non riconosce più neppure se stessa. Mattarella è un pretesto per scappare alla chetichella. Sia serio, professor Letta: parli a Roma come insegnava a Parigi! Se lei avesse detto ai francesi che la loro costituzione è un attentato alla democrazia, sarebbe stato subito rispedito in Italia”.
Lo dichiara Marcello Pera, candidato al Senato di Fratelli d’Italia.