Fratelli d’Italia cresce su tutto il territorio nazionale e diventa “più blu” raccogliendo da nord a sud l’adesione di oltre 220 amministratori di tutte le regioni provenienti prevalentemente da Forza Italia ed esperienze civiche. Tra loro ci sono 7 consiglieri regionali di Calabria, Veneto, Piemonte, Molise, Sardegna, Friuli Venezia Giulia; 18 sindaci e 16 vicesindaci; 35 assessori, 3 presidenti di Consiglio comunale, 140 consiglieri comunali.
Dai 45 amministratori della Lombardia ai 19 della Calabria; dai 30 della Puglia e 29 della Sicilia ai 18 del Veneto e i 20 della Liguria, dai 25 della Campania ai 32 del Lazio, agli 8 di Abruzzo e Friuli Venezia Giulia e Trentino ai 6 della Toscana e i 2 dell’Emilia Romagna: sono solo alcuni dei numeri che confermano la crescita del movimento guidato da Giorgia Meloni dopo le politiche del 4 marzo e alle ultime elezioni amministrative di giugno, che lo hanno visto affermarsi come secondo partito della coalizione di centrodestra in gran parte dei comuni capoluogo che sono andati al voto. Viterbo, Pisa, Siena, Massa, Catania, Ragusa, Siracusa, Messina, Brindisi, Ancona, Teramo: sono solo alcune delle città nelle quali Fratelli d’Italia ha registrato un aumento esponenziale portando nelle istituzioni locali i suoi rappresentanti, radicati e apprezzati nei territori. L’esperienza amministrativa di FdI, che guida di importanti Comuni come L’Aquila e Pistoia, oggi diventa ancora più significativa. La squadra degli amministratori locali si aggiunge alla presenza in Parlamento: rispetto alla passata legislatura la consistenza dei gruppi di Camera e Senato si è quadruplicata e ora conta 32 deputati e 18 senatori.
La giornata di oggi segna l’inizio di percorso che porterà nei prossimi mesi all’adesione di nuovi e autorevoli esponenti politici. Fratelli d’Italia si consolida come baluardo nella difesa dell’Italia e degli interessi degli italiani e partito di riferimento per tutti coloro che ad ogni livello politico e istituzionale si riconoscono nei valori del centrodestra e vogliono dar voce a un sentimento ancora fortemente maggioritario nella nostra nazione.