“Miliardi di euro persi in contraffazione alimentare, l’italian sounding che penalizza le nostre imprese, una politica europea che distrugge la nostra economia reale a vantaggio delle grandi multinazionali dell’alimentare. Questo è il quadro nel quale s’inserisce l’etichettatura per il riso e la pasta. La scelta che tuttavia non è stata ben accolta da parte di produttori e da una parte di agricoltori che avevano proposto una loro soluzione non recepita dal governo. Peccato però che per la tutela del Made in Italy questo esecutivo non ha saputo esercitare la giusta pressione al livello europeo ed extra europeo. L’Italia, che non è un granaio, è costretta a importare materia prima e su questo chiediamo la massima tracciabilità. Per uno dei capisaldi del nostro programma è la creazione di una politica economica basata sulla difesa dell’agricoltura italiana e l’incentivo al consumo di prodotti agricoli a chilometro zero. L’eccellenza agrolimentare italiana come slancio per la riconquista del nostro mercato e la tutela dei nostri produttori.
Così Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.