di Edmondo Cirielli
14 novembre 2013
Non c’è bisogno né di una vecchia né di una nuova An, perché l’Alleanza nazionale del futuro esiste già: Fratelli d’Italia.
Ed infatti chi principalmente ha creato Fratelli d’Italia se non il gruppo dirigente nazionale e locale del glorioso movimento giovanile di Alleanza nazionale, oltre all’ultimo leader Giorgia Meloni, Carlo Fidanza, Carolina Varchi, Giovanni Donzelli e i tantissimi militanti locali?
Sono loro e solo loro che hanno diritto a raccogliere e rivendicare l’eredità di Alleanza nazionale, e non certamente quelli che l’hanno infangata o rinnegata come Gianfranco Fini, o ripudiata come Adriana Poli Bortone e Francesco Storace, o svenduta come quelli che aderiscono a Forza Italia.
Alleanza nazionale e prima ancora il Movimento Sociale Italiano hanno sempre fondato la loro forza ed idealità sul movimento giovanile ed è logico che quella classe dirigente abbia il diritto di rivendicare a testa alta quella storia, e attualizzarla proiettandola verso il futuro.
Non per farne un museo per consentire a quei 4/5 che l’hanno distrutta di essere rieletti in Parlamento, dal momento che da soli non ce l’hanno fatta, né tanto meno per farne un luogo di nostalgismo che perfino il MSI non aveva voluto essere, ma, proprio nel solco che aveva tracciato An, per continuare in quel percorso di un centrodestra moderno ma patriottico.
Un progetto che il PdL non ha saputo incarnare e che, invece, Fratelli d’Italia, grazie anche all’apporto di persone come Guido Crosetto e al laboratorio ‘Officina per l’Italia’ intende realizzare.