“Una differenza fondamentale tra il centrodestra e la sinistra sta nella concezione politico-culturale sui sistemi di tassazione. La sinistra ha sempre avuto l’ossessione di “punire” con le tasse, chiunque guadagni e cerchi di migliorarsi perché, secondo le sue idee, questo è il modo per riequilibrare la ricchezza. Noi invece, sosteniamo l’opposto. Alzando le tasse, hanno finito per impoverire tutti, bloccare la crescita di nuovi posti di lavoro e colpire soprattutto il ceto medio dei lavoratori. Ecco perché crediamo che occorra alzare a €12.000 la quota di chi è esentato dalle tasse e poi, sia pur gradualmente, arrivare ad una tassa unica sotto il 20% che farà finalmente pagare tutti, comprese banche e finanzieri, che spesso la fanno franca. Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia, ha poi proposto che nella prima riunione dei ministri si decida subito, in attesa di realizzare la flat-tax, di abbassare al 15% per tutti, le tasse sull’incremento annuale del reddito così da far emergere il nero e stimolare gli investimenti”.