“La richiesta delle sinistre slovene e croate di rimuovere la mostra dedicata alla tragedia delle foibe e dell’esodo italiano da Istria, Fiume e Dalmazia, è una pagina molto buia per il Parlamento europeo. La triste conferma che c’è chi ancora, a 80 anni di distanza, non si rassegna a veder riconosciuti la verità storica e un ricordo dignitoso per le vittime delle atrocità dei titini. Nel corso dell’inaugurazione della mostra, promossa dal collega Stefano Cavedagna e dalla delegazione di Fratelli d’Italia con il supporto delle associazioni ANVGD e Comitato 10 Febbraio, tutti gli intervenuti hanno richiamato il valore della riconciliazione.
Significativa la partecipazione di colleghi sloveni del Ppe, il cui ultimo governo ha contribuito a svelare centinaia di foibe in territorio sloveno in cui il regime di Tito trucidò migliaia di innocenti. Le foibe sono state una tragedia italiana ed europea, non sarà un manipolo di nostalgici filo-titini a condannarla di nuovo all’oblio”. Lo dichiara in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia-ECR al Parlamento europeo Carlo Fidanza.
“Le foibe e l’esodo di 350.000 italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia sono un crimine incancellabile. La lingua batte dove il dente duole ed è chiaro che i nostalgici di Tito da quelle parti ci sono ancora. D’altronde lo si desume dalla toponomastica dedicata al dittatore nelle vie e piazze dell’Istria, dalla rimozione (che continua) delle tombe italiane nei cimiteri, dal monte Sabotino che incombe su Gorizia con la sinistra scritta cubitale ‘Tito’ e tanti, troppi altri segnali di un passato che non passa”, afferma il senatore di Fratelli d’Italia, Roberto Menia, vicepresidente della commissione Esteri e Difesa.
“Quello delle foibe e’ un fatto taciuto per troppo tempo ma finalmente acclarato, anche dalle Istituzioni, basta ricordare le parole di David Sassoli nel 2021. Cosa ne pensa il Pd? Mi auguro prendano subito le distanze dai colleghi Socialisti sloveni che vogliono negare le atrocita’ del regime comunista di Tito. Forse qualcuno ha problemi nel ridare dignita’ alle vittime di un massacro”, conclude Stefano Cavedagna, promotore dell’iniziativa in corso a Strasburgo.