di Giorgia Meloni
29 agosto 2013
Apprendo con soddisfazione, dopo aver letto il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, che nel ‘piano casa’ del governo Letta il Fondo di garanzia per i mutui a favore delle giovani coppie istituito dal ministero della Gioventù quando ne ero ministro sarà incrementato di ulteriori 60 milioni di euro in aggiunta ai 50 che ero riuscita a reperire nonostante le esigue disponibilità finanziarie a disposizione del Dipartimento della Gioventù.
Rimango, però, allibita nel leggere il grave errore presente nel comunicato della Presidenza del Consiglio quando afferma che la ‘significativa novità di questo provvedimento è l’inserimento tra i beneficiari del Fondo dei lavoratori atipici’. Ricordo al governo Letta che il fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie da me istituito è attualmente rivolto solo ai lavoratori atipici e non ‘anche’ a questi beneficiari.
Il fondo prevede, infatti, che per accedervi non più del 50% del reddito complessivo derivi da contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Questa limitazione, insieme al preciso divieto alle banche di chiedere garanzie ulteriori all’ipoteca sulla casa e all’applicazione di un tasso di interesse massimo, sono state introdotte proprio per evitare che il fondo di garanzia pubblico fosse utilizzato, così come accaduto troppo spesso in passato, per concedere mutui a quei soggetti che già li avrebbero ottenuti senza l’aiuto dello Stato e non a sostenere quelle categorie economicamente deboli e reputate ‘non bancabili’.
Mi auguro si tratti solo di un errore veniale e di una sbruffonata di chi rivendica come proprio il lavoro fatto da altri. Non vorrei, però, che nelle parole dell’Esecutivo si celasse una volontà perversa, ovvero quella di rendere meno stringenti i vincoli del Fondo per venire incontro alle richieste più volte avanzate dagli Istituti di credito di utilizzare le risorse per concedere mutui anche a coloro che hanno un lavoro stabile a tempo indeterminato.
Se ciò accadesse, le banche utilizzerebbero questi soldi a favore dei soggetti economicamente più solidi estromettendo di fatto tutti i giovani con contratti di lavoro atipico. Il tentativo di sottrarre ai giovani precari le risorse del Fondo per tramutarle nell’ennesima agevolazione pubblica alle banche è iniziato con la nascita del governo Monti e temo stia proseguendo anche con questo Esecutivo. Ma su questo tema Fratelli d’Italia non abbasserà la guardia e farà battaglia in Parlamento.