«Niente lezioni da Fini: viene dalla destra e ora sta con la balena bianca»
Mentre Berlusconi replica per le rime a Monti e spiega che non ci sarà «nessun dialogo con il “centrino”, ecco che a Roma si rafforza il concetto: «nasce il centrodestra da votare a testa alta e senza compagni di viaggio di cui ci si deve vergognare». Giorgia meloni lancia la campagna elettorale di Fratelli d’Italia, il nuovo partito, una costola del Pdl a cui hanno aderito anche Ignazio La Russa e Guido Crosetto.
Al palazzo dei Congressi il nuovo movimento si presenta con la musica di Braveheart, la colonna sonora del film del patriota scozzese del XIII secolo, William Wallace, per sottolineare l’orgoglio di una formazione politica che, pur rimanendo nel campo del centrodestra, si è allontanata da certi personaggi considerati impresentabili del Pdl. «Noi – rivendica dal palco Ignazio La Russa – vogliamo un centrodestra che non deve essere imbarazzato dalle persone che ci sono, un partito che non si vergogna per alcune presenze».
Il candidato premier è Giorgia Meloni. Come dire che a Berlusconi viene riconosciuto solo il ruolo di capo della coalizione. Un po’ come fa la Lega Nord. «Il centrodestra com’era diventato non ci piaceva più», aggiunge l’ex ministro della Difesa. «Nel nostro movimento in cui Berlusconi ha detto che non sarebbe stato lui il premier – osserva La Russa – vuol dire che quelle primarie che avevamo preparato e non abbiamo potuto fare, le facciamo adesso con Giorgia Meloni nostra candidata davanti a 40 milioni di elettori». «Non siamo un partito piccolo – avverte La Russa – ma un partito nuovo, che come i neonati non può che crescere e diventare grande». Prima che Giorgia Meloni concluda la kermesse, La Russa spiega la linea di Fratelli d’Italia: «il nostro impegno assoluto sarà mai con la sinistra e mai con un Monti bis. La gente deve sapere che di noi si può fidare». «Se per avventura – avverte La Russa – i nostri alleati decidessero di essere disponibili ad un governo tecnico, un governo di ammucchiata con la sinistra, noi staremo all’opposizione, è un impegno solenne».
Quando arriva Giorgia Meloni la platea l’accoglie con un’ovazione. «Noi – scandisce – siamo contro quella sinistra amica di banche e poteri forti, noi siamo con i giovani e i precari». «Quando ci dicono perché stiamo con Berlusconi pur essendo usciti dal Pdl – aggiunge – rispondo che non faremo mai gli interessi della sinistra e la nostra scelta di campo è netta. Siamo a destra in un sistema bipolare». Qui parte l’attacco a Gianfranco Fini, che pur non nominandolo «non accettiamo lezioni di chi viene dalla destra e ora sostiene la balena bianca capitanata dall’oligarca Monti». Stoccate della Meloni al «partito agenda di Monti pronto ad allearsi con il partito banca del Pd». Giorgia Meloni si dice ispirata alle musiche di Brave Heart e invita «insicuri e incerti» a lasciare «le comode poltrone» e ad essere disposti a «sacrificare qualunque cosa per avere ancora una possibilità per sentire che vi possono togliere il posto, il vitalizio, ma non l’amore per la vostra nazione e la libertà di fare qualcosa in nome di tale amore». Alla kermesse di Fratelli d’Italia non poteva mancare il pantheon proiettato sullo schermo gigante, un pantheon affollato con Napoleone, Federico II, Margaret Tatcher, D’Annunzio, Garibaldi, Don Sturzo, Mazzini, Giovanni Paolo II, Gandhi, Madre Teresa di Calcutta. E per non fare un torto a nessuno alla fine sfila anche l’immagine del futurista Marinetti.
di B.L. da Il Mattino