di Valentino Di Giacomo
«In Campania può ancora vincere il centrodestra, Caldoro ce la può fare, ovviamente l’auspicio o è che Fdi possa fare da traino alla coalizione anche qui». Nuovo tour a Napoli per la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Ieri l’ex ministra della Gioventù si è esibita anche nell’infornare una pizza in un ristorante del lungomare dopo una breve passeggiata con Stefano Caldoro a ridosso del Castel dell’Ovo. In giornata anche una tappa in una ditta di Arzano e poi ad un centro sportivo vicino a Scampia.
Forza Italia avviluppata nelle eterne liti interne, Salvini ogni volta che arriva al Sud è preda delle contestazioni di chi gli rinfaccia il suo trascorso a trazione nordista. Sarà un gol a porta vuota per Fdi diventare il primo partito in Campania? «I miei avversari politici sono la sinistra che vive di clientelismo e l’incompetenza del M5S, non certo Forza Italia e la Lega. Mi auguro che tutti e tre i partiti di centrodestra vadano bene, ovviamente la speranza è che noi possiamo fare meglio. Siamo una coalizione solida, compatta e unita in tutte le regioni che vanno al voto. Siamo una squadra e insieme vogliamo dare ai cittadini un governo forte e coeso».
Quindi se vincete in molte Regioni c’è la spallata al governo e si va al voto? «Si vota per confermare le ottime amministrazioni di centrodestra in Liguria e in Veneto e per tentare di dare ai cittadini delle amministrazioni migliori nelle altre pessimamente governate da una sinistra che da troppo tempo gestisce la macchina pubblica per il proprio tornaconto. Il fatto che tutte e quattro queste Regioni sono oggi contendibili è la dimostrazione che sono state finora mal governate. A livello nazionale è chiaro che se queste elezioni dovessero dimostrare che il governo Pd-M5s, nato solo da giochi di Palazzo, non ha alcun gradimento tra gli italiani, sarebbe una enorme forzatura far finta di nulla».
Siete davvero uniti? In una recente intervista abbiamo chiesto a Salvini se i soldi del Recovery Fund debbano essere spesi di più al Sud per riuscire a recuperare il gap con il Nord. Lui non ha risposto, lei? «Da molto tempo, ancora prima che si parlasse di Recovery fund, Fdl sostiene che vadano spesi al Sud almeno il 50% delle spese in investimento complessive e non darsi come obiettivo quel 34% che viene promesso da tempo dai diversi governi e che non si riesce neppure a raggiungere. Per colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud serve una fase di accelerazione degli investimenti nel Sud per far ripartire il Paese. Questo discorso diventa ancora più forte in questa fase storica e con le risorse del Recovery fund».
AI Sud meno asili nido, meno insegnanti, meno fondi rispetto al Nord in tanti settori. Vige la regola del fabbisogno storico per la quale chi spendeva di più prima può spendere di più ora. Parametri da cambiare? «Assolutamente sì, se si mantengono i parametri storici sarà impossibile far recuperare al Sud il ritardo. Deve cambiare completamente il paradigma e quindi devono essere destinate risorse specifiche proprio a colmare questo divario».
Tanti soldi arriveranno dall’Europa con il Recovery fund. Non le sembra una campagna elettorale basata sulle promesse di spesa di quei soldi? «Purtroppo il governo prova a nascondere la sua debolezza e la sua incompetenza distribuendo marchette a pioggia. Ed è quello che continua a promettere anche con le risorse del Recovery Fund. Quelle risorse invece devono essere utilizzate per avviare la crescita economica di cui l’Italia ha bisogno con investimenti in infrastrutture, ammodernamento della Nazione, creare i presupposti per una crescita duratura della nostra economia».
Qui in Campania la campagna elettorale sembra piuttosto soft. Crede davvero di poter vincere anche qui? «De Luca è scappato come un coniglio davanti a un confronto pubblico con Caldoro. Come tutta la sinistra è bravissimo a fare proclami, anche io mi diverto con le sue dirette Facebook, ma è capace solo a far ridere, poi dopo i campani non possono lamentarsi se sceglieranno uno che sa fare solo show. Si atteggia a sceriffo ma è solo un enorme bluff. Ai campani vorrei ricordare che se votano De Luca poi si tengono pure la Azzolina. Ho girato molto in questi giorni, la Campania ha bisogno di altro».
Ad esempio? «La Regione è peggiorata, non è un destino che questo territorio sia condannato alla disoccupazione. Questa terra può essere ricca, può competere con le altre ad armi pari e può diventare un’eccellenza assoluta. Non dobbiamo dimenticarci che è da qui che arriva il 70% dei prodotti tipici italiani. E se, finora, la politica non ha dato risposte, i cittadini campani devono provare altro».
Berlusconi ha frenato sul sì al referendum. Lei? «Fdl ha votato a favore del taglio dei parlamentari ben quattro volte così come il centrodestra aveva già provato a fare con la riforma del 2005. Certo, non è un mistero che avremmo voluto che insieme al taglio dei parlamentari si decidesse pure di passare a una Repubblica Presidenziale».
Ha sentito Berlusconi? «L’ho sentito nei giorni scorsi, dalle immagini che ho visto l’ho trovato reattivo, sorridente. Conosciamo la sua tempra ed ero certa che si sarebbe risolto tutto per il meglio».
E lei la nuova leader del centrodestra? O se Salvini riesce ad imporsi in Toscana con Susanna Ceccardi si consacra definitivamente alla guida della coalizione? «Noi vogliamo vincere uniti: ovunque. Il tema della leadership non mi appassiona, interessa più a voi giornalisti. Tutti gli altri discorsi li faremo a partire da lunedì. Ora, mi consenta, siamo pure a Napoli, patria della scaramanzia… Comprenderà che tocco ferro per i risultati che avremo di qui a qualche giorno».