L’intervista di Antonella Coppari
Siamo in un’emergenza economica dalle dimensioni al momento incalcolabili. Oltre alle misure immediate, quali interventi bisogna mettere in campo per il “dopo” per far ripartire il Paese? «Come forza di opposizione possiamo formulare le nostre proposte sperando che il governo le ascolti e le attui. Siamo davanti al gravissimo pericolo di una desertificazione del tessuto produttivo italiano. Molte imprese potrebbero chiudere, licenziare e non riaprire più. Lo Stato dovrebbe dare un segnale fortissimo e dire che chi tiene duro è un eroe e che l’aiuterà in ogni modo possibile con un sostegno economico diretto, con la riduzione della pressione fiscale, azzerando i vincoli e la burocrazia che soffocano le imprese, liberando il mercato del lavoro. Non è il momento di chiedere qualcosa alle imprese, ma di difenderle e supportarle».
Una volta superata l’emergenza, la fase di ricostruzione può diventare un ‘occasione per il rilancio della nostra economia? «Se non commettiamo errori, sì. Intanto è un dato empiricamente dimostrato che dopo gravi calamità si innesca un meccanismo di euforia che si traduce in effetti positivi anche per l’economia. Ma lo Stato deve fare la sua parte, non solo liberando l’economia ma anche con un imponente piano di investimenti pubblici che hanno un importante effetto moltiplicatore».
Che cosa deve fare l’Europa per sopravvivere? «L’Unione europea e non l’Europa, che è altra cosa e che sopravviverà a prescindere, deciderà in questa crisi del suo futuro. Se si dimostrerà inutile o dannosa, questa emergenza segnerà la fine della Ue, che deve ora dimostrare la sua forza con interventi a sostegno dell’economia reale e con una politica monetaria che tuteli gli Stati nazionali dalla speculazione finanziaria».
Servirà mantenere un clima di unità nazionale anche quando sarà finita la crisi sanitaria per rendere più efficace la ripresa del Paese? «Mi fa molto piacere che in questa fase tutte le forze politiche riscoprano ¡I valore della Nazione e l’amor di Patria. Sono caratteristiche che Fratelli d’Italia ha sempre avuto; in questa fase come in qualunque altra FdI assicura il suo pieno sostegno alla Nazione. Non si confonda però questo con chi dietro le parole “unità nazionale” intende “inciuci di palazzo”».