L’intervista di Amedeo La Mattina
Giorgia Meloni mette in guardia gli alleati dalle manovre della maggioranza, del Pd in particolare, per dividere il centrodestra.
Onorevole, lei teme che lo scontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sia il risultato di queste manovre? «Siamo persone mature e politicamente esperte. È sotto gli occhi di tutti quello che sta accadendo nella maggioranza, divisa e in grave difficoltà, che sta usando il metodo più antico del mondo: divide et impera. Puntano a separare l’avversario, a polverizzarlo per rafforzarsi. È un gioco che la maggioranza sta facendo da tempo ma che fino a pochi giorni fa non aveva dato risultati perché all’atto pratico Forza Italia ha sempre preso con noi decisioni unitarie. Abbiamo sempre deciso di andare insieme agli incontri con il premier Conte, di votare a favore dei primi due scostamenti di bilancio e di astenerci sul terzo. Abbiamo deciso insieme i candidati alle Regioni e i candidati sindaci. Ecco, io confido che questo atteggiamento non stia cambiando e che non ci facciamo strumentalizzare. Sa qual è la verità in tutta questa storia?».
Me la dica. «Che noi uniti facciamo paura. Non cadiamo nella loro trappola. La sensazione netta è che a loro non interessi il dialogo ma spaccare la nostra coalizione. Il sindaco Gori in un’intervista al suo giornale l’ha detto in modo esplicito. L’obiettivo è separare FI da Fd’i e dalla Lega. Il vicesegretario del Pd Orlando ha detto due giorni fa che valuteranno con attenzione le proposte di FI, come se fosse una concessione, tradendo quello che io ho sempre denunciato, cioè che i nostri emendamenti finora non li hanno neanche letti, sono stati direttamente cestinati. Anche noi abbiamo fatto le nostre proposte, perché non dovrebbero essere “valutate con attenzione?”. È un fatto di simpatia? La maggioranza ha sempre fatto appelli alla collaborazione a favore delle telecamere ma nella pratica non ha mai avuto alcuna intenzione di ascoltare i nostri suggerimenti. Immagino e spero che tutti capiscano che non possiamo stare al loro gioco».
Lei ha telefonato a Berlusconi e Salvini per raffreddare gli animi? Ha fatto da pacificatore? «Non mi infilo nel merito singoli fatti, si rischia di peggiorare la situazione. Da donna so che quando gli animi sono particolarmente accesi è meglio far abbassare la temperatura, aspettare che le arrabbiature sbolliscano. Poi io sono convinta che Berlusconi sia una persona così intelligente che non si farà strumentalizzare dalla sinistra. Non l’ha fatto finora e non credo che accadrà questa volta».
Come se ne esce? Perché qui sembra che FI stia trattando per conto sue le proposte per la legge di bilancio e che ci siano interlocuzioni ad alto livello. «Nell’ultimo incontro che abbiamo avuto Berlusconi era d’accordo che si sarebbe lavorato e proceduto al confronto insieme. Se ha cambiato idea aspetto che me lo dica. Io rimango a quello che ci siamo detti ovvero selezionare le proposte più qualificanti di ogni forza politica del centrodestra e presentare un documento comune al governo. E poi verificare la risposta del governo e della maggioranza. Non vedo altra strada. Certo, se poi Orlando mi risponde che io sono amica di Orban e quindi quello che propongo non è degno di considerazione, allora gli ricordo che Orban fa parte dello stesso partito di Berlusconi e che forse è più amico di Berlusconi».
Dal punto di vista di Berlusconi non le sembra grave l’accusa mossa da Salvini di inciucio, l’avergli sfilato tre deputati, votato contro la norma salva-Mediaset? «Bisogna capire qual è il punto di caduta. Noi sappiamo che gli italiani vogliono vederci insieme e si aspettano un’alternativa forte a questo governo, ognuno con sue specificità. Quanto ai deputati che si muovono da un gruppo all’altro, è accaduto a tutti di prenderli e di perderli. Ci sono pure dinamiche nel territorio, non amplificherei la questione».
Voterete lo scostamento di bilancio? «In altre occasioni abbiamo chiesto “cosa volete fare con questi soldi?”. Nei primi due scostamenti di bilancio abbiamo votato a scatola chiusa ma poi i soldi sono stati dilapidati in provvedimenti irresponsabili. Al terzo scostamento ci siamo astenuti. Ora, in questa occasione vedremo quali delle nostre proposte qualificanti verranno accolte e sulla base delle risposte voteremo di conseguenza. Vogliamo che quei soldi vengano spesi in maniera responsabile».
Il presidente dell’Antimafia Morra si dovrebbe dimettere per quello che ha detto su come i calabresi votano? «Morra deve andare a casa subito, non è una persona degna di rappresentare le istituzioni, soprattutto una commissione così importante come l’Antimafia. Si immagini la reazione che avrebbe avuto la sinistra se una cosa così grave l’avessi detto io, avrebbero chiesto di portarmi via con la Celere».