di Amedeo La Mattina
«Finora non ho motivo di dubitare della lealtà di Berlusconi. Lui è ottimista sulla possibilità di dialogare con il governo, ma io ci sono passata e si renderà conto che troverà il portone di Palazzo Chigi sbarrato».
Onorevole Giorgia Meloni, ma è sempre colpa del governo? Lei non è preoccupata del fatto che la politica nel suo insieme, maggioranza e opposizione, non sia in grado di trovare una sintesi, per affrontare una situazione economica e sociale gravissima? «Sono preoccupatissima, e proprio perché sono così preoccupata che ho accettato di collaborare durante la crisi sanitaria, di votare due discostamenti per 80 miliardi. Ho chiesto e partecipato personalmente agli incontri con il premier Conte, ho chiesto che ci fosse una cabina di regia al Mef e mandato i rappresentanti di Fratelli d’Italia. Risultato? Zero. Anzi, sembra che sia sempre colpa dell’opposizione, non ho mai sentito qualcuno della maggioranza o un ministro che dicesse “certo potevamo accogliere questo o quest’altro”. Abbiamo scritto e mandato le nostre proposte, sempre. Ma è mai possibile che non c’è ne sia una che vada bene? Siamo stati ignorati o derisi o rappresentati come mostri pericolosi».
Chi boicotta il dialogo? «I 5 stelle, soprattutto: il partito del premier passa la giornata a boicottare ogni dialogo perché verrebbe meno quel poco di collante che ha questa maggioranza. Litigano tra grillini, litigano con il Pd, si scannano con Renzi: se aprissero veramente a noi lì dentro salterebbe tutto. Conte a reti unificate dice cosa intende fare, fa appelli all’unità per buttare la palla in avanti e allungarsi la vita, ma a me non interessa allungargli la carriera da premier. Sono convinta che non rilancerà nulla e che superata l’emergenza sanitaria sia necessario un governo scelto dagli italiani. Noi e loro abbiamo visioni diverse su come si aiutano le imprese e si tutela il lavoro, i professionisti, le scuole paritarie. Su come si gestisce l’immigrazione e sull’attenzione che merita la famiglia. Dovrei sostenere il decreto Rilancio che serve per le consulenze di Patuanelli, per mettere le mani nei consigli d’amministrazione, i bonus per i monopattini? Cancellino tutto questo e ci invitino a una diretta streaming, come facevano una volta i 5 Stelle, cosi gli italiani possono vedere chi difende i loro interessi e chi no.
Insomma, l’appello del capo dello Stato il 2 giugno e quello successivo di Conte sono destinati a cadere nel vuoto, mentre Berlusconi apre. Si può dire che con Salvini avete un’altra strategia, far cadere il governo, e il Cavaliere invece per il momento lo puntella? «Io so quello che fa Fratelli d’Italia. Nel governo e nella maggioranza conoscono le nostre proposte, nessuna delle quali è stata accolta, almeno formalmente, perché nei fatti alcune sono state inserite nei loro maxi emendamenti dopo che era state bocciate a noi per assumerne loro la paternità. Per noi se si vuole veramente rilanciare ci sono solo tre cose da fare con il decreto Rilancio: difendere i posti di lavoro, sostenere le imprese e difendere i più fragili».
Dall’Europa arriveranno tanti soldi: non le sembra una grande opportunità per l’Italia? «Intanto aspettiamo che arrivino. Perché il governo dice che piovono soldi, ma deve farci sapere quando arriveranno i bonifici sui conti degli italiani. Detto ciò, un governo che ha a disposizione 80 miliardi e le risorse del pacchetto europeo fatto soprattutto di prestiti sta ipotecando il futuro di tre generazioni. Un governo serio condividerebbe la responsabilità di decidere come si debbano spendere quelle risorse. Ma Conte ha altri problemi come mettere insieme una maggioranza composta da persone che si detestano: stanno insieme per puro interesse e per la spartizione del potere».
Neanche il centrodestra è molto unito. Anche voi ad esempio non siete d’accordo sull’utilità del Mes. «Il centrodestra si è già misurato con il governo. Ci possono essere frizioni, ma le nostre differenze non sono lontanamente quelle della maggioranza di oggi. Renzi dice di essere nauseato di governare con i 5 Stelle, ma rimane abbarbicato alle poltrone. Io non direi mai che mi fa nausea governare con Fi e Lega».
Non teme che Berlusconi faccia, anche lui, la mossa del cavallo e vi saluti? «Se non hanno funzionato i governi giallo-verde e giallo-rosso, perché dovrebbe funzionare un governo giallo-verde-rosso e blu? Potrebbe funzionare solo peggio: è la logica adirlo».
Ieri al Circo Massimo, alla manifestazione organizzata da Ultras, neofascisti e Forza nuova, si sono verificati scontri e tensioni con polizia e giornalisti. Il 4 luglio nello stesso luogo voi volete portare migliaia di persone. Riuscirete a tenere alla larga i più agitati? «Noi non abbiamo a che fare con questi gruppi, lontani da noi assolutamente. Vedo però un tentativo di criminalizzare l’opposizione che scende in piazza, come è successo il 2 giugno. Il tentativo di accostare noi ad altri è strumentale. Quando i centri sociali mettono a ferro e fuoco le piazze nessuno chiede conto al Pd, eppure il Pd ha rapporti con quel mondo. A noi invece si chiede sempre di rispondere di tutto, anche di cose con le quali non abbiamo nulla a che fare. Io rivendico il mio diritto a dissentire dal governo Conte nel rispetto delle regole. Il gioco di criminalizzare chi dissente è un modo per trasformare le mascherine in bavaglio. Io sono preoccupata per questa deriva liberticida».