L’intervista di Amedeo La Mattina
È pronta a sostenere la commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia voluta dalla Lega. «Anche perché l’ho presentata io il 16 aprile», dice Giorgia Meloni, che rifiuta la tesi di voler provocare e disseminare di mine il cammino del «centrodestra di governo», come lo chiama Matteo Salvini. «Io non sono alleata del Pd e dei 5 Stelle per la proprietà transitiva perché Lega e FI sono alleati con loro». La leader di Fratelli d’Italia dice che l’unico centrodestra di governo è quello che va al governo insieme. Anche se capisce l’esigenza di Salvini di «difendersi dall’aggressione della sinistra che vuole stravincere e insiste sul disegno di legge Zan sull’omofobia». Ecco perché Meloni aveva proposto un intergruppo parlamentare del centrodestra: «Ci avrebbe consentito di lavorare con maggiore compattezza».
E invece Lega e Fi votano contro il suo ordine del giorno contro il coprifuoco. Si aspettava che le dessero una mano? «Quando l’abbiamo presentata è per dare voce ai tantissimi italiani che pensano che Roberto Speranza sia inadeguato. La mozione di sfiducia è uno strumento di cui dispone l’opposizione per parlamentarizzare un dibattito sull’adeguatezza di un ministro. Le scelte che fa la maggioranza ovviamente dipendono da quello a cui sono vincolati i partiti della maggioranza. Scelte che io non voglio giudicare. Però si dice “Speranza rimanga al suo posto ma calendarizziamo la commissione d’inchiesta”. Bene, io la richiesta di commissione d’inchiesta l’ho depositata il 16 aprile, la prima firma è mia, figuriamoci se io non sono d’accordo, e sono a disposizione per dare una mano».
Per Salvini la commissione d’inchiesta vale più di 10 mozioni di sfiducia. «La cosa curiosa è che si vota per tenere un ministro che si ritiene debba essere processato, perché la commissione questo è, e quindi francamente non capisco. Però non giudico le scelte degli altri».
Ma Salvini tiene “famiglia”, cioè è in maggioranza, non può tenere bordone all’opposizione. Lei si sente centrodestra d’opposizione? «Io sono Fratelli d’Italia, partito d’opposizione e sto nel centrodestra. Le etichette mi interessano poco. Ognuno ha fatto scelte diverse. Io ho sempre ritenuto e ribadisco che il ruolo di Fdi in questa fase, soprattutto per il centrodestra, può essere importante perché noi, a differenza degli altri che legittimamente hanno scelto di stare al governo, non siamo vincolati a niente. Se ieri si è aperto il dibattito sul coprifuoco è grazie al lavoro che abbiamo fatto noi. Avrei voluto che gli altri partiti del centrodestra sostenessero nostro ordine del giorno anche perché da un rapido calcolo aveva qualche possibilità di passare. La revisione del coprifuoco a maggio la si deve al fatto che noi abbiamo portato questo tema in aula. Quindi anche dall’opposizione FdI può ottenere molti risultati e ottenerli per il centrodestra nel suo complesso. Non capisco molte polemiche da parte della stampa e francamente anche da parte degli alleati che mi sembrano ingenerosi perché si dice che noi provochiamo».
Mette in difficoltà Salvini. «Se avessi voluto provocare gli alleati avrei diretto la mia azione contro i ministri del centrodestra. Non mi pare lo abbia fatto. Non si può ritenere che se ci sono partiti del centrodestra che si alleano con la sinistra anche io sono alleata con la sinistra per la proprietà transitiva. Mi pare più che legittimo che io faccia le mie battaglie contro gente che combattevo ieri e combatto oggi. Il problema per il centrodestra di governo non si chiama Giorgia Meloni ma Mario Draghi e una sinistra che vuole stravincere. Se ho presentato un odg sul coprifuoco è perché c’è un decreto che dice che il coprifuoco è prorogato fino al 31 di luglio, che è una scelta folle. Ma è normale o no che Fratelli d’Italia si opponga a queste scelte folli, che la sinistra continua a imporre perché ha i numeri in Parlamento? E tutto questo è assecondato da Draghi pesantemente».
In queste condizioni come farete a trovare un accordo sulle amministrative? «Troveremo l’accordo. Non è difficile, tutto è molto montato dalla stampa che continuamente parla di presunte diatribe tra noi, Lega e Forza Italia. Io faccio politica contro il Pd e i 5 Stelle. Non ho intenzione di fare politica contro i miei alleati. Voglio andare al governo con loro. Punto. Il lavoro che facciamo noi può essere utile al centrodestra che sta al governo per porre certi temi con maggiore forza».
A Roma candidatura Bertolaso in campo? «Io aspetto che ci vediamo, non parlo di questi temi sui giornali, ne parlerò direttamente con i miei alleati».
È stato calendarizzato il dl Zan sull’omofobia. Riuscirete a fermarlo? «Una battaglia che faremo. È una scelta sbagliata di Draghi prevedere che sua maggioranza si spacchi su materie che non c’entrano niente col suo mandato. Avrebbe dovuto fare un appello a sospendere queste materie. Lo stesso Pd che accusa Lega e FI di non essere leale con la maggioranza poi si comporta molto peggio. Se vogliono stravincere, allora il centrodestra che fa parte del governo deve reagire. E noi siamo disposti ad aiutarli in questo. Sarà una grande occasione per fare una battaglia insieme».