“La mail del magistrato Marco Patarnello, sostituto procuratore della Cassazione, pubblicata oggi dal quotidiano Il Tempo è allarmante. Va oltre l’immaginazione e quella copiosa narrativa che in questi decenni si è sviluppata intorno al tema della magistratura politicizzata e del ruolo politico che essa aspira ad avere. Siamo dinanzi ad un vero e proprio appello ai magistrati, ad essere compatti. A quale scopo? Contrastare il pericolo costituito da Giorgia Meloni, che il magistrato stesso considera ancora più insidioso come avversario rispetto a Berlusconi ‘innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a sua carico e quindi non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche, e questo la rende molto più forte’. Il fatto di non avere inchieste a proprio carico diventa quindi, in questa sconcertante ‘chiamata alle armi’ una sorta di aggravante, contro la quale occorre appunto compattezza.
Assai difficile dunque dare torto al ministro Nordio, che ha evocato una volontà, all’interno di una parte della magistratura, di abbattere il presidente del consiglio Giorgia Meloni e il suo governo. Una chiamata alla mobilitazione che fa leva anche su un’informazione compiacente e collaterale, oltre a partiti politici ansiosi di sottomettere le istituzioni che rappresentano il popolo sovrano a ideologie da applicare con altri mezzi. Viene da chiedersi se la recente sentenza del Tribunale di Roma, che ha bocciato il provvedimento di fermo di 12 immigrati clandestini nel Cpr in Albania, non sia già un’applicazione delle istanze manifestate nella mail di ieri.
Siamo certi che la maggioranza dei magistrati non condividano questo modo di esercitare la giurisdizione poiché questa volta si va ben oltre quel clima di scontro che abbiamo vissuto in questi decenni, per non dire di quanto le parole che abbiamo letto siano lontane dalla Costituzione che garantisce giustamente l’indipendenza della magistratura, e allo stesso tempo, le assegna il compito di applicare le leggi, non di farle o di essere un organo politico”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
“Alcuni scambi di mail tra magistrati pubblicati oggi sulla stampa non possono che destare fondata preoccupazione sulla dovuta terzietà del potere giudiziario. Ad ogni buon conto, anche Patarnello nella citata mail si rende conto di come la magistratura – molto più divisa e debole rispetto ad alcuni anni fa – appaia “più isolata nella società”, di certo rispetto al governo Meloni, espressione del voto degli italiani e per i quali non solo lavora, ma ottiene risultati importanti ogni giorno. E la sicurezza dei cittadini continuerà a rimane una delle priorità per il governo di centrodestra, con buona pace di coloro che deputati ad applicare le leggi pretendono di scriverle a misura delle proprie convinzioni politiche”, aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti.