“Le dichiarazioni di Fico sul Global Compact, per cui bisognerebbe ‘aderire assolutamente’ al Patto Onu, sembrano un ultimatum a Conte, a meno che non siano direttamente delle prove tecniche per un governo Fico, Pd-M5S.
Il Presidente della Camera, dopo aver schiaffeggiato la vittoria italiana nel centesimo anniversario della Prima guerra mondiale, si è prima preso la licenza di fare il ministro degli esteri interrompendo le relazioni diplomatiche con l’Egitto per il caso Regeni senza concordarlo con gli Affari esteri né con la Presidenza del Consiglio e poi appunto di intimare a Conte la sottoscrizione del trattato Onu sull’immigrazione, il Global Compact.
Nessuno ha mai creduto che questo governo sarebbe andato ‘de plano’, ma nemmeno che sarebbero volati gli stracci nella coalizione dopo soli 6 mesi.
In questo caos politico e diplomatico la Lega Nord è con le spalle al muro:
se in Parlamento prevalesse il sì all’Onu la linea del Carroccio sull’immigrazione sarebbe completamente smentita e il governo dovrà rivedere le sue posizioni sulle navi Ong, i respingimenti, i rimpatri. Anche se il veto del M5S sull’abolizione della ‘protezione umanitaria’ nel Decreto sicurezza aveva già aperto una falla. E questo sta facendo innervosire molto Salvini, che ha tenuto in aula un atteggiamento di grande nervosismo e perfino di stizza nei confronti di Fdi, colpevole di aver posto il Global Compact in cima all’agenda politica nazionale, come era necessario fare per il bene della nazione”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.