…SAREBBE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. “L’informativa dei Millegiorni è stata un manifesto di annunci e omissioni, come del resto l’azione di governo in questi mesi. Ecco i numeri-verità nascosti agli Italiani da Matteo Renzi. Negli ultimi 7 anni è stato perso il 9% del Pil, oggi abbiamo 3 milioni di disoccupati, 350 mila cassintegrati, il 16% è il tasso di disoccupazione diffusa ed il 44% quello giovanile.
L’indice di povertà è al 22%, il debito pubblico è al 135%. 50 sono i miliardi l’anno che per oltre 20 anni dovremmo tirare fuori per onorare il fiscal compact – e ricordo che Fdi-An ha aderito alla proposta del Comitato ‘Stop austerità’ per un referendum abrogativo di alcune parti vessatorie inserite da Monti nel decreto. Il peso del fisco sul Pil è del 44%, la pressione fiscale sulle imprese è del 68,3%, 31 miliardi – 2% del Pil – è il costo della burocrazia per le imprese e lo 0,4% è la previsione al ribasso dell’Ocse.
I tributi locali crescono del 100% e il potere d’acquisto degli italiani è sceso del 2,5% in un anno; 500 è il numero dei decreti attuativi pendenti la cui mancata emissione ha di fatto neutralizzato leggi approvate dal Parlamento. I pagamenti inevasi della pubblica amministrazione verso le imprese ammontano a 91 miliardi, Letta ne aveva reperiti 20, Renzi forse ne metterà altri 13, il resto non si sa.
Non solo, 1,5 miliardi sono stati promessi e poi negati al comparto edilizia. Al settore scolastico ne servirebbero almeno quattro ma il governo ne ha trovato solamente uno, dopo tanta propaganda, 149 mila sono i precari da stabilizzare solo nella scuola, ma non si capisce bene come coniugare queste stabilizzazioni con la ‘rivoluzione meritocratica’, che è solo uno scioglilingua del premier.
Ecco, come se nulla fosse nell’intervento di Renzi non c’è stata nessuna autocritica, nessuna citazione di questi numeri. Nessuna prospettiva per il futuro eppure fu proprio lui a dirci che prima del Semestre Europeo andavano affrontati i nodi delle politiche del lavoro, della pubblica amministrazione, della Giustizia, della Scuola. Stando alle sue promesse bisognava arrivare al primo luglio avendo affrontato e risolto almeno questi nodi.
Ora chiede altri mille giorni, racconta altre promesse, fa altri annunci in diretta tv. Un intervento fumoso e omissivo, senza risposte.
L’imbonitore Renzi strizza l’occhio al ‘popolo che si spezza la schiena’ ma se non ci fossero stati quei ‘professionisti della tartina’ che dileggia, certo non avrebbe mai fatto il Presidente del Consiglio”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.