Per essere razzisti non serve andare con le mazze da baseball a stanare gli immigrati: è sufficiente ritenersi superiori al punto da imporre per editto la cittadinanza italiana a un bambino con genitori stranieri, solo perché nato in Italia. È un presupposto inaccettabile. Il sindaco di Roma Ignazio Marino non si accorge che il conferimento della cittadinanza onoraria è una violenza inammissibile, la strumentalizzazione di creature inconsapevoli, una squallida manovra propagandistica fatta sulla pelle dei bambini, un modo più subdolo e cinico di essere intolleranti con chi appartiene a una cultura diversa dalla propria.
Chi ha papà e mamma stranieri, pur nato in Italia, ha il diritto di scegliere tra la nazionalità originaria dei genitori e dei propri avi e quella italiana e potrà farlo solo quando sarà consapevole e potrà determinare soggettivamente le proprie scelte».
È quanto dichiara il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli.
Roma, 20 novembre 2013