“L’articolo 43 comma 3 e 6 del decreto semplificazioni contiene una inammissibile sanatoria sull’immigrazione clandestina. Gli immigrati che hanno fatto ingresso irregolare o si sono trattenuti irregolarmente sul territorio nazionale, per i quali sia stata inoltrata una qualsiasi domanda in base al decreto flussi 2021 a prescindere dall’esito e non siano stati ancora destinatari di un provvedimento di espulsione potranno ottenere il permesso di soggiorno. Nelle more nonostante clandestini non saranno rimpatriati mentre i procedimenti penali relativi all’ingresso illegale saranno sospesi e infine estinti. Il Governo fa così una deroga alla legge Fini Bossi per la quale la domanda di cui ai decreti flussi può essere indirizzata solo per lo straniero lavoratore che al momento della chiamata sia nel paese di origine. Tale sanatoria viene inserita facendo leva sulla necessità di semplificare le procedure per i datori di lavoro ma va molto al di là di tale necessità. Più che una semplificazione per le imprese e per chi vuole rispettare le regole si tratta infatti di un via libera a chi le norme sull’immigrazione regolare le ha già violate. Ci chiediamo come si possa acconsentire ad una sanatoria quando le nostre coste sono state letteralmente prese d’assalto: gli sbarchi sono stati nel 2021 sono stati 67040 e oltre 6 mila al 15 marzo 2022. Il messaggio è che il Governo consegna a chi alimenta l’immigrazione clandestina ed è quello di un’Italia che non solo ha rinunciato a regolare i flussi ma anche nella quale chi entra clandestinamente prima o poi potrà beneficiare di una norma cavillo per farla franca con buona pace di tutti quegli stranieri che hanno sempre rispettato norme e tempi”.