«Se non ci sarà un immediato cambio di rotta e non avremo tutti il tempo che la legge sulla par-condicio assicura, organizzeremo eclatanti forme di protesta. Non ci stiamo a fare la fine del 2013, quando un accordo di vertice cancellò letteralmente dagli schermi Fratelli d’Italia.
Il trend dell’ultima rilevazione è perfino peggiorato rispetto a quelle effettuate tra il 5 aprile e il 18. Se prima della campagna elettorale a Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale i tg Rai e Mediaset dedicavano spazi di ‘tempo antenna’ irrisori, per i tg Rai le percentuali di tempo antenna su 46 ore e 58 minuti oscillano dallo 0.99% allo 0.61, pari a 27 minuti, con la campagna elettorale abbiamo motivo di ritenere che questa percentuale si sia ulteriormente abbassata: siamo praticamente spariti dagli schermi dei principali telegiornali italiani. Per i tg Mediaset i tempi di antenna su 36 ore di servizi politici, Fdi-An ha ottenuto appena 22 minuti per una percentuale oscillante tra l’1,04 e lo 0,74. Ed è per questo che Fratelli d’Italia-An ha presentato un esposto all’Autorità garante delle comunicazioni affinché siano i tg siano chiamati al rispetto del pluralismo dell’informazione. Non vogliamo risarcimenti economici ma lo spazio che ci compete per far conoscere ai cittadini le nostre posizioni sui principali temi del momento. Rispetto ai dati elettorali e ai voti che Fdi-An ha preso, sui tg Rai siamo molto, molto al di sotto del dovuto. Sui telegiornali de La 7 delle oltre 6 ore e 19 minuti di servizi politici Fdi-An ha ottenuto 2 minuti e 3 secondi. In generale, se i tempi di parola sono lievemente migliori ( per modo di dire), sui tempi di notizia Fdi-An viene sistematicamente ignorato. Su alcuni tg, come Mtv, proprio non esistiamo, su altri, come Sky tg24 riusciamo ad avere una minima visibilità. Ci auguriamo che l’AgCom sappia richiamare i tg omissivi, pubblici e privati, al rispetto della par condicio e della stessa delibera Agcom n° 138 del 2014».
È quanto ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli componente della commissione di Vigilanza Rai.
Roma, 5 maggio 2014